Bluesign: la cartina al tornasole del green
Sostenibilità

Bluesign: la cartina al tornasole del green

Immagine: Erol Ahmed, Unsplash

Eco-compatibilità e attenzione alla salute del consumatore sono i criteri alla base del marchio svizzero che da quasi trent’anni è sinonimo di sostenibilità tessile. Attraverso standard articolati su cinque step e una suddivisione cromatica degli additivi chimici.


Bluesign è il marchio registrato che certifica la compatibilità tessile dei prodotti in conformità con il rispetto per l’ambiente. Nato nel 1997 in Svizzera, il certificato sottopone a rigidi standard qualitativi capi di abbigliamento e accessori, inserendosi tra le certificazioni per la compatibilità dei tessuti. L’obiettivo, ancora una volta, è quello di assicurare ai consumatori un prodotto di alto profilo e che possa avere un ridotto impatto sull’ambiente. Con un controllo capillare su tutta la filiera, il sistema Bluesign garantisce un processo controllato in molteplici punti. Non si tratta di un sistema governativo imposto attraverso un iter legislativo, bensì di un impianto volontaristico che mira alla tutela dei consumatori e dell’ambiente.

Quali materiali riguarda il marchio

Scopo di Bluesign è quello di monitorare e certificare materiali tessili, a partire da fibre e filati, per arrivare a semilavorati e prodotti finiti per la casa e per la persona, inclusi abiti e accessori. L’interesse si estende anche ai trattamenti, alle stampe e alle colorazioni per certificarne la sostenibilità tessile e la non dannosità per la salute. Inoltre, sotto l’occhio vigile del marchio svizzero ricadono anche componenti quali zip e bottoni, oltre che i siti di produzione. Per ciascuna di queste aree Bluesign emette un certificato specifico che approva ed esplicita il singolo ambito, il processo di produzione o i materiali utilizzati.

Quali sono i requisiti Bluesign?

I capi certificati, per vedere comprovata la loro sostenibilità tessile, devono contenere almeno il 90% di tessuti precedentemente approvati dal marchio blu. Naturalmente, l’obiettivo è quello di innescare un circolo virtuoso per poter arrivare in modo spontaneo alla totalità di materiali approvati. Sono cinque i criteri a cui i prodotti vengono sottoposti per appurare la loro conformità agli standard Bluesign. Si parte dall’efficacia delle risorse, in cui è richiesto un minimo impatto ambientale, si procede poi con le garanzie al consumatore per preservare la sua salute. Si arriva all’analisi dell’impatto della filiera sulle risorse idriche e sull’aria e, infine, alla verifica del ridotto impatto di eventuali prodotti chimici. Queste ultime sostanze sono sottoposte a una ulteriore classificazione e suddivise tra blu, grigio e nero, in base al loro livello crescente di tossicità.

Bottone CSR & IMPRESE 1200×225

Gli strumenti aggiuntivi

Dal 2000 il marchio registrato è supportato anche da un’azienda di servizi, l’omonimaBluesign Technologies. Di particolare rilievo è l’ideazione di un motore di ricerca – ilWeb Bluefinder – che aiuta le aziende aderenti a cercare processi e materie prime più eco-compatibili. Nel sistema di aggregazione rappresentato daBluesign, l’adesione, nel tempo, di marchi comeNorth Face, Adidas e Nike, ha accresciuto il prestigio della certificazione. Un sistema dilabeling basato in egual misura tanto sull’applicazione di regole rigide, quanto sulla fidelizzazione dei clienti. Rappresentare un longevo punto di riferimento e un sinonimo di affidabilità, infatti, è quanto si prefigge il marchio svizzero. Un’attenzione internazionale e coordinata all’industria tessile (inquinante e, troppo spesso, poco regolamentata) non può che giovare su un duplice piano, sia all’ambiente che ai fruitori finali. Mentre a fare da garanzia ci sono degli standard selettivi studiati e perfezionati nel tempo per incontrare la crescente sensibilità sul tema. Perciò, il futuro dellasostenibilità tessile parla chiaro: più blu significa piùgreen.

Potrebbero interessarti ...

  • Su di noi

    Nonsoloambiente è un magazine online interamente dedicato all’informazione ambientale, che vuole offrire un contributo alla diffusione della cultura sostenibile, donando ai suoi lettori una visione pluralista e aggiornata sulle principali novità del settore, attraverso contenuti freschi, originali e di qualità.