Blue Economy, la Sardegna verso una governance marittima sostenibile
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Blue Economy, la Sardegna verso una governance marittima sostenibile

Approvato dalla Giunta Regionale sarda il documento di base sulla governance marittima. Seguendo le direttive europee in materia di Blue Economy, il piano ambisce a diventare un programma strategico per la pianificazione dello spazio marittimo nel lungo periodo.

Un piano di gestione delle acque incentrato sui principi della Blue Economy, nel rispetto della risorsa-mare. Secondo l’Assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica Quirico Sanna, il documento di posizionamento della Regione Autonoma della Sardegna nell'ambito della pianificazione dello Spazio Marittimo- approvato lo scorso 30 marzo dalla Giunta Regionale - soddisfa i requisiti dettati dalle direttive europee in materia di Blue Economy e Sustainable Blue Growth.

Un grande lavoro comune

Il documento redatto e condiviso con il Tavolo interassessoriale è il risultato di un grande lavoro comune” ha dichiarato l’assessore Sanna, “e si inserisce nel quadro della programmazione strategica del Programma Regionale di Sviluppo, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 e nel Documento preliminare della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile, già approvato dalla Giunta lo scorso dicembre”.

Le attività di governance marittima, individuate sulla base delle direttive europee, mirano a costruire le fondamenta su cui costruire la strategia di pianificazione dello spazio marittimo sardo nel medio e lungo periodo. I piani avranno una durata di dieci anni” ha proseguito l'assessore, “ma questa amministrazione vuole fare in modo che il documento di posizionamento si proietti su un’impostazione strategica di lungo periodo in materia di Blue Economy e Sustainable Blue Growth, mediante l’individuazione di quelle buone pratiche in materia di durabilità, rinnovabilità e riutilizzo delle risorse, per il pieno rispetto degli equilibri ambientali e faunistici specifici del Mar Mediterraneo Occidentale. Ciò ci consentirà fin da subito di raccordare il piano con la Programmazione Unitaria e con la programmazione delle risorse comunitarie, nazionali e regionali dei Fondi SIE 2021-2027, con il Documento di Economia e Finanza e con il Programma regionale di sviluppo”.

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I prossimi passi

Una volta identificati gli obiettivi strategici, la Giunta si occuperà di effettuare una pianificazione per area all’interno delle acque marine, assegnando una classificazione collegata agli usi e alle attività socio-economiche già esistenti o auspicabili in ciascuna zona. Per tali attività, l'ente regionale ha stretto una collaborazione con Sardegna Ricerche e ha incaricato il Centro Marino Internazionale – Fondazione IMC Onlus di fornire l’assistenza tecnico-scientifica necessaria.

Mar Mediterraneo, una risorsa da preservare

Tra le direttrici indicate per la stesura del documento spiccano dunque durabilità, rinnovabilità e riutilizzo delle risorse. Con il grande obiettivo comune di limitare il più possibile l'impatto sul Mediterraneo. Il Mare Nostrum, unico per biodiversità, rappresenta infatti un'importantissima risorsa da preservare. Eppure pratiche irresponsabili come la pesca a strascico, lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali o gli sversamenti in mare di idrocarburi, biocidi e altre sostanze chimiche contribuiscono a compromettere un ecosistema già in sofferenza.

Secondo l'analisi Business for Ocean Sustainability- Focus on the Mediterranean Sea redatto da One Ocean Foundation, la sfida per difendere la salute del Mediterraneo sarà vinta solo se si procederà con passo sicuro nella direzione di un'economia “blu”. Una netta riduzione degli inquinanti, una maggiore trasparenza, lo sviluppo e la diffusione di nuove tecnologie green sono requisiti fondamentali per un modello sostenibile di convivenza con il mare. Come sottolinea il report, la sostenibilità richiede inoltre la creazione di una rete tra le imprese, politiche per la protezione degli ecosistemi marini e meccanismi di mercato incentivanti, che destinino i fondi necessari alla ricerca e all’innovazione.

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