Italia: ecco la strategia per la Biodiversità al 2030
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Italia: ecco la strategia per la Biodiversità al 2030

Un Ambizioso Percorso per la Tutela della Biodiversità. L'Italia si impegna a preservare il suo straordinario patrimonio naturale e contribuire agli obiettivi globali.

L'Italia, attraverso il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha adottato la Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030, un importante passo verso la conservazione e la valorizzazione dell'ecosistema italiano, ricco di specie animali e vegetali. Questo documento si allinea agli impegni internazionali e rappresenta un pilastro fondamentale per il futuro del Paese, bilanciando la tutela ecologica con le esigenze sociali ed economiche. Con il coinvolgimento delle comunità, della scienza e delle associazioni ambientaliste, l'Italia si impegna a diventare un faro nella lotta contro la perdita di biodiversità.

Origini ed evoluzione della strategia

Nel 2021, il Ministero della Transizione Ecologica, oggi conosciuto come Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha dato il via al processo di definizione della Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030. Il documento strategico nazionale si allinea con gli obiettivi della Strategia Europea per la Biodiversità al 2030, proponendo una visione di sviluppo centrata sulla necessità di contrastare la perdita di biodiversità e il collasso degli ecosistemi su scala globale. La Strategia Nazionale rappresenta il contributo dell'Italia all'obiettivo internazionale di ripristinare, rendere resilienti e adeguatamente protetti tutti gli ecosistemi del pianeta entro il 2050.

Dalla conclusione della precedente Strategia Nazionale Biodiversità 2020 e dal Quarto Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale, il nuovo piano si basa su indicazioni chiare. Definisce una serie di obiettivi specifici che traducono le priorità europee e gli impegni internazionali in azioni concrete all'interno di ambiti tematici come Aree Protette, Agricoltura, Foreste, Acque Interne e Mare. Per ciascun obiettivo, sono state sviluppate azioni specifiche e indicatori per monitorarne il progresso.

Come raggiungere gli obiettivi

Per raggiungere gli obiettivi di conservazione della biodiversità e il ripristino degli ecosistemi, è essenziale integrare questi obiettivi nelle politiche agricole, forestali, e della pesca, nonché nelle politiche di lotta e adattamento ai cambiamenti climatici, sviluppo sostenibile ed economia circolare, oltre che nella pianificazione territoriale. Tutte sfide che richiedono una collaborazione ampia e un'efficace azione di governance.

Il processo di definizione e attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità richiederà un approccio multidisciplinare e una forte collaborazione tra decisori politici, amministrazioni centrali e regionali, mondo scientifico e portatori di interesse. Il rafforzamento di organi di governance come il Comitato Paritetico, l'Osservatorio Nazionale e il Tavolo di Consultazione è essenziale per il successo di questa iniziativa.

Il 7 agosto, il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ufficialmente firmato il decreto che adotta la Strategia Nazionale Biodiversità al 2030. Il Ministro ha sottolineato l'importanza di questa strategia come un passo fondamentale per la tutela e lo sviluppo della biodiversità in Italia. Ha enfatizzato il ruolo cruciale dell'Italia come custode di un patrimonio naturale di inestimabile valore, un tesoro da proteggere e preservare per le generazioni future. Pichetto Fratin ha anche evidenziato la necessità di bilanciare la tutela ecologica con le esigenze delle comunità, promuovendo una sostenibilità che abbracci aspetti ambientali, sociali ed economici.

La Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030 definisce gli indirizzi nazionali per la tutela e la valorizzazione della biodiversità, rispettando gli impegni assunti con la ratifica della Convenzione sulla biodiversità biologica di Rio del 1992 e gli obiettivi della Strategia Europea per la Biodiversità al 2030.

I prossimi passi

Un passo cruciale sarà la verifica approfondita della strategia nel 2026 per valutare la sua validità e apportare eventuali aggiornamenti. Un Comitato di gestione presso il Ministero dell'Ambiente sarà responsabile di istruire iniziative, atti e documenti tecnico-scientifici da presentare alla Conferenza Stato Regioni, l'organo decisionale per l'attuazione e l'aggiornamento della strategia. Inoltre, un Tavolo di consultazione con le Associazioni Ambientaliste sarà istituito per consentire il coinvolgimento dei portatori di interesse.


Immagine: Google Creative Commons

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