Roma, presentata la strategia di adattamento climatico
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Roma, presentata la strategia di adattamento climatico

A Roma la giunta capitolina ha presentato la strategia di adattamento climatico e messa in sicurezza dei territori dall’impatto dei fenomeni climatici entro il 2050.

Il cambiamento climatico rischia di modificare radicalmente il volto delle nostre città, compresa la Capitale. Se è vero che, entro il 2054, Venezia rischierebbe di scomparire secondo le peggiori previsioni, è altrettanto vero che non è l’unica città a doversi proteggere.

Ecco perché il Comune di Roma sta lavorando a una strategia per capire come tutelare il territorio dagli impatti in corso e a quelli prevedibili provocati dai cambiamenti climatici che potrebbero verificarsi entro il 2050.  Oggi la proposta avanzata dalla Giunta è in fase di consultazione pubblica, per coinvolgere cittadini e stakeholders, sensibilizzare sul cambiamento climatico e sui rischi che può generare sulla città.

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Come è cambiato (e cambierà) il clima di Roma

Secondo una sintesi della strategia di adattamento climatico diffusa dal Campidoglio, “Il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) delle Nazioni Unite ha classificato il Mediterraneo come Hotspot del surriscaldamento globale, ossia una delle aree del mondo più vulnerabili e dove più accentuati saranno i processi di aumento delle temperature del mare e delle superfici terrestri, dunque da tenere in particolare osservazione e dove è più urgente realizzare misure di adattamento”.

Ciò vuol dire, in altre parole, che “gli scenari [su Roma] sono accomunati da una stessa inequivocabile tendenza di aumento delle temperature medie, della durata dei periodi di caldo, dell’indice di disagio termico e della riduzione dei giorni di gelo”.

Per la sua conformità, Roma è una città con diverse zone esposte a un grande rischio idraulico: i quartieri più vulnerabili pagano già le conseguenze di fenomeni di piogge intense e alluvioni lampo, con una prospettiva futura ancora più incerta.

Non agire di fronte a questa emergenza potrebbe, secondo i promotori della strategia, aggravare le disuguaglianze sociali, ma anche danneggiare l'economia della Capitale.

In più, l'aumento delle temperature e delle ondate di calore sta già avendo un impatto tangibile sulla mortalità in alcune aree, colpendo in particolare i quartieri con maggiori problemi sociali, dove la popolazione più fragile, come anziani e famiglie economicamente svantaggiate, soffre maggiormente a causa dell'assenza di sistemi di raffrescamento adeguati.

La vulnerabilità di Roma di fronte ai rischi idrogeologici è evidenziata dai dati del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni, che stima quasi 400mila persone viventi in aree a rischio. Di queste, circa 145mila sono esposte a esondazioni dirette dei corsi d'acqua e altre 245 mila a potenziali alluvioni lampo.

Prospettive scoraggianti anche nelle analisi epidemiologiche realizzate da DEP Lazio nel Comune di Roma, che evidenziano un incremento della mortalità e dei ricoveri ospedalieri dopo le ondate di calore, specie se abbinate a picchi di inquinamento atmosferico.


Come si declinerà la strategia di adattamento climatico per Roma

Per delineare una strategia completa, il Comune è partito da un’analisi degli impatti in corso e dei rischi per il territorio di Roma, dei dati meteoclimatici e la valutazione degli scenari futuri di cambiamento climatico.

Sono coinvolti in questa analisi una serie di enti nazionali come Enea, Ispra, Fondazione Cmcc, Cnr, Istat, Dipartimento di epidemiologia ASL Roma 1, Università, Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, Consorzio di Bonifica Litorale Nord, Areti, FS, per avere un quadro chiaro e analitico sulle aree di intervento e le priorità. 

 I temi da affrontare sono diversi:

  • Il primo è aumentare la sicurezza, soprattutto delle persone che vivono nelle zone maggiormente predisposte al rischio di alluvioni e inondazioni del fiume Tevere. Fondamentale istituire dei sistemi di allerta rafforzando gli strumenti della Protezione Civile, ma anche lavorare sulla costruzione di infrastrutture per mitigare gli effetti di piogge e alluvioni, come ad esempio la costruzione di cisterne sotterranee.
  • Altro obiettivo è salvaguardare l’accesso agli approvvigionamenti idrici. Attualmente Roma ha uno dei più bassi tassi di perdite della rete idrica in Italia (parliamo del 27%, contro il 42% di media nazionale). La direzione delineata nella strategia di adattamento è quella di ridurre ulteriormente questo numero e mettere in sicurezza degli approvvigionamenti idrici.
  • Alcuni quartieri sono più vulnerabili alle “isole di calore” e ai fenomeni di caldo intenso. In questo frangente, il Comune potrebbe intervenire aumentando l’ombreggiatura e usando materiali con la più alta albedo, attraverso l’implementazione di Nature-Based Solutions (NBS).

Come specificato in questa nota del Comune di Roma, la consultazione è ancora aperta e lo sarà fino al prossimo 30 aprile 2024: sono in agenda diversi appuntamenti di confronto e approfondimento per coinvolgere tecnici, associazioni, cittadini e stakeholder. 


Immagine di copertina: Akil Mazumder

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