Città sostenibili e resilienti al nuovo clima: come e perché
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Città sostenibili e resilienti al nuovo clima: come e perché

Trasformare le città in organismi urbani sostenibili e resilienti per fronteggiare gli eventi meteorologici estremi. La guida del World Green Building Council.

Si prevede che, entro il 2030, 7 persone su 10 nel mondo vivranno in città. Si calcola, d'altro canto, che entro il 2050 milioni di abitanti, residenti in oltre 970 città, saranno regolarmente esposti a temperature estreme e che circa 570 risentiranno di problemi collegati all'innalzamento del livello del mare.

A partire da queste proiezioni, risulta lampante una necessità: preparare meglio e al più presto i centri urbani affinché siano sicuri e resilienti agli effetti del nuovo clima. Un obiettivo chiaramente espresso dall'Agenda 2030 (Goal 11): “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”.

Gli effetti della crisi climatica sulle città

Il bilancio degli eventi meteorologici estremi sui centri abitati è estremamente significativo. Negli scorsi 20 anni, i disastri naturali hanno colpito 4,4 miliardi di persone, causando la perdita di 1,3 milioni di vite e danni economici per 2 trilioni di dollari, con una spesa sanitaria che l'Organizzazione Mondiale della Sanità stima in 0,3-0,9 trilioni di dollari l’anno.

Se la transizione verso città sostenibili e resilienti comporta investimenti commisurati alla causa, l'inazione e il ritardo costano dunque altrettanto cari: non solo -ma anche- in termini economici.

World Green Building Council: una guida per città resilienti

In risposta alle sfide, il World Green Building Council- network globale con focus sull'edilizia sostenibile- ha recentemente presentato il documento “Climate change resilience in the built environment”, una guida pratica per trasformare le città in realtà resilienti.

Il manuale del World Green Building Council suddivide i “key stakeholders” in tre gruppi principali, cui corrispondono pacchetti di azioni specifiche:

  • “City”: Governi, le istituzioni accademiche, le ONG, le comunità locali, le associazioni professionali, chiamati a operare per una protezione strategica delle città, verdi e sostenibili, contro le emergenze meteorologiche.
  • “Community & neighbourhood”: architetti, ingegneri, costruttori, investitori, coinvolti nel proteggere e implementare e risorse naturali e idriche. In particolare, la disponibilità di vegetazione resistente agli impatti climatici consentirebbe alle comunità di beneficiare dell’azione di mitigazione dell’effetto “isola di calore”.
  • “Building”: sviluppatori, consulenti, costruttori, comunità locali, residenti, uniti nel “progettare per proteggere, raccogliere e utilizzare in modo efficiente risorse naturali”. Progettazione passiva, apparati di raccolta dell'acqua piovana, sistemi di riutilizzo delle acque grigie, metodi di ombreggiamento per il caldo estivo:  l'intera progettazione degli edifici deve essere pensata in modo intelligente, tenendo sempre presente che l’edificio deve poter resistere ad incendi, inondazioni, tempeste o ondate di calore.

Per ciascuno dei tre macro gruppi, passa poi a proporre una serie di azioni, suddivise negli approcci “Learn”, “Adopt”, “Act”.

Come costruire città resilienti

Secondo il WGBC, prima di agire è necessario studiare e raccogliere dati ambientali e demografici associati al cambiamento climatico, allo scopo di individuare i luoghi più vulnerabili su cui mettere in atto interventi prioritari.

Solo a questo punto, si passa alla fase attuativa, creando un kit di strumenti normativi per le città, con misure da mettere in atto per affrontare i cambiamenti meteorologici.

Un suggerimento consiste nell'impostare regolamenti edilizi dedicati a uno specifico rischio climatico (una tempesta o un uragano, ad esempio), da implementare tramite appalti pubblici e regolamentazioni edilizie per supportare la sostenibilità e la circolarità.

Infine, è il momento della pratica. A tal proposito, la guida suggerisce alcune priorità:

  •  piantumazione di alberi e altre attività di rinverdimento delle aree urbane;
  • gestione efficiente delle strutture idriche;
  • protezione strategica contro le calamità naturali.

Per il World Green Building Council è necessario, inoltre, puntare sulla coesione sociale come parte fondamentale di una strategia di resilienza cittadina, rafforzando la collaborazione tra governo locale, comunità e industria. Obiettivo ultimo: lavorare sinergicamente per affrontare sul territorio le sfide comuni legate al cambiamento climatico.



Immagine di copertina: Nerea Martí SesarinoUnsplash

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