Revisione del PNIEC: alla Camera il convegno con parlamentari e tecnici
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Revisione del PNIEC: alla Camera il convegno con parlamentari e tecnici

Immagine: On. Sergio Costa

In sala rappresentanti delle istituzioni e del mondo politico. Il piano è in ritardo ma dal MASE promettono una revisione profonda e incisiva.

Il Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) è un documento fondamentale per l'attuazione della politica energetica e climatica di ogni Paese membro dell’UE. Esso definisce gli obiettivi e le strategie per la riduzione delle emissioni di gas serra e per la transizione verso un sistema energetico più sostenibile. In Italia, il PNIEC è stato adottato nel 2019 e deve essere periodicamente rivisto per tener conto dell'evoluzione del contesto nazionale e internazionale.

In questo contesto, il ruolo del Parlamento è cruciale. Infatti, è il Parlamento stesso a dover approvare il nuovo PNIEC, dopo una fase di consultazione con tutti gli stakeholder coinvolti. Il processo di revisione del PNIEC rappresenta quindi un'importante opportunità per il confronto e il dibattito democratico sulle politiche energetiche e climatiche del nostro Paese.

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In quest’ottica, il Vicepresidente della camera, on. Sergio Costa, ha convocato a Roma lo scorso 21 marzo il convegno “Un Piano Nazionale Energia e Clima a Vantaggio di Tutti. L’evento, composto da un tavolo tecnico e da un tavolo politico, ha visto la partecipazione di esperti di scienza e di normativa ambientale, oltre che di esponenti politici di ambo gli schieramenti.

Il tavolo tecnico sul PNIEC ha visto il Presidente di ENEA, Gilberto Dialuce, sottolineare l'importanza della ricerca, degli enti pubblici e della pluralità di strumenti per la transizione, evidenziando l'integrazione e la digitalizzazione dei sistemi come chiave per abilitare la transizione. Marcella Mallen, Presidente di ASVIS, ha ribadito l'importanza di un Piano in grado di tener conto dell'impatto sociale delle nuove politiche sul clima, sottolineando la necessità di una trasformazione del sistema economico per mitigare le disuguaglianze e ridurre la povertà.

Anche Vittorio Cogliati Dezza, membro del Coordinamento del Forum Disuguaglianze e Diversità, ha evidenziato l'importanza delle politiche sociali per aiutare il ceto medio-basso e affrontare la crisi climatica, una crisi globale, sistemica ma anche puntuale. Il Coordinatore analisi economiche e impatti climatici del CMCC, Francesco Bosello, ha parlato dei vantaggi economici della transizione, sottolineando l'importanza di affrontare la questione del clima non solo dal punto di vista dell'energia, ma anche del sistema economico e sociale.

Chiara Di Mambro, Responsabile politiche di decarbonizzazione di ECCO, ha sottolineato la necessità di decarbonizzare il settore dell'elettricità per abilitare la decarbonizzazione di altri settori economici, mentre Federico Boschi, Capo Dipartimento Energia Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), ha dichiarato che l'Italia è in ritardo sull'aggiornamento del Piano Nazionale Energia e Clima, ma che è fondamentale rivederlo in modo profondo, tenendo conto delle nuove crisi e del nuovo indirizzo della politica industriale europea.

Il tavolo politico ha visto la presenza dell’On. Gusmeroli (Lega), Presidente della Commissione Attività Produttive, che ha evidenziato la responsabilità della politica di proporre incentivi che premiano comportamenti virtuosi per generare crescita e lavoro, e dell’On. Rotelli (FDI), Presidente della Commissione Ambiente, che ha invece sottolineato il ruolo da protagonista che l'Italia può avere nella transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, attraverso una diplomazia climatica che coinvolga tutte le componenti della società.

L’On. Mazzetti (FI), membro della Commissione Ambiente, ha sottolineato la volontà del Parlamento di ascoltare tutte le proposte, anche da associazioni e movimenti giovanili, invitando i responsabili nazionali delle associazioni presenti a riferire in commissione. Infine, L’On. Braga (PD), altro membro della Commissione Ambiente, ha espresso dubbi riguardo all'approccio con cui si è lavorato negli ultimi mesi, suggerendo la creazione degli “Stati Generali per la revisione del PNIEC”. In chiusura, il Vicepresidente Costa ha chiesto al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica la creazione di un meccanismo di azione coordinata sul clima da parte dell'Italia.

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