È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Strategia Forestale Nazionale (SFN): un documento volto a gestire in modo sostenibile il patrimonio forestale italiano, in linea con gli indirizzi europei che mirano alla tutela delle aree verdi e della loro biodiversità.

Promossa dal Mipaaf, dai i Ministeri della Transizione Ecologica, della Cultura, dello Sviluppo Economico e della Conferenza Stato-Regioni, la Strategia Forestale Nazionale è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 febbraio, in linea con quanto contenuto nel Testo Unico in Materia di Foreste e Filiere Forestali (D.lgs 34/2018). LA SFN mira a rispondere agli impegni assunti dall’Italia in fatto di gestione del patrimonio forestale, con l’Europa e con il mondo intero. Il documento definisce obiettivi e azioni volti a consentire al Paese la realizzazione e la gestione di foreste estese, abbondanti in biodiversità, resilienti e in grado di permettere, insieme ad altre azioni, il contenimento e l’adattamento agli incalzanti cambiamenti climatici. La strategia, di durata ventennale e soggetta a revisioni quinquennali, punta a offrire benefici a comunità montane e rurali, sotto l’aspetto ecologico e sociale, guardando ai cittadini di oggi e alle nuove generazioni. Si tratta di un atto importantissimo, perché risponde a principi guida europei, ma non è certo il primo: leggi che valorizzano la biodiversità e il patrimonio forestale non mancano in Italia.

LA SFN si suddivide in 6 capitoli e snoda su 4 livelli:

• Obiettivi
• Azioni
• Strumenti finanziari
• modalità di monitoraggio e valutazione.

La Strategia Forestale Nazionale si ispira a diversi documenti e linee guida europee per la gestione sostenibile del patrimonio forestale. Il Piano strategico delle foreste delle Nazioni Unite per il 2017-2030, adottato dal Forum delle Nazioni Unite sulle Foreste, è forse il più importante, ma spiccano anche l’Agenda 2030, la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo, la Convenzione sulla lotta alla desertificazione e la Convenzione sui Cambiamenti Climatici. 

Andando più nello specifico, e parlando quindi di politiche volte a preservare e a valorizzare il patrimonio forestale, la nuova Strategia Forestale Nazionale affonda le proprie radici nelle strategie forestali stilate dall’UE, la prima delle quali è stata pubblicata nel 1998 e resa operativa nel 2005. Un percorso di continui aggiornamenti e nuovi documenti in materia ha condotto fino alla pubblicazione della “Nuova Strategia Forestale europea 2030”, avvenuta il 16 luglio 2021, nella quale vengono confermati i tre principi guida già presenti nella Strategia Foresta del 2013.

A questi ultimi si ispirano, appunto, gli obiettivi generali della SFN:

• la gestione sostenibile e il ruolo multifunzionale delle foreste
• l’efficienza nell’impiego delle risorse forestali per uno sviluppo sostenibile delle economie nelle aree rurali, interne e urbane del Paese
• la responsabilità e la conoscenza globale delle foreste.

Questi tre obiettivi vengono mantenuti e declinati a livello nazionale nella SFN e per ognuno sono previste azioni operative ben precise. Eccone alcune:

• il 30% della superficie forestale nazionale dovrà essere sottoposto a pianificazione entro il 2025
  
  
• entro 5 anni bisognerà monitorare le condizioni della biodiversità delle foreste e ridurre in modo significativo la perdita di biodiversità attualmente in corso
  
  
• compatibilmente con le potenzialità del territorio, entro 5 anni si dovrà intervenire per ricostruire e ripristinare il potenziale forestale danneggiato da incendi e calamità naturali
  
  
• l’Italia si impegna ad accrescere la propria superficie forestale, anche tramite la realizzazione di corridoi verdi in ambiente urbano
  
  
• la pubblica amministrazione dovrà assicurarsi di acquistare soltanto carta, packaging, mobili provenienti da foreste gestite in modo sostenibile.