Cop28 Dubai: l’ultima chance per rispettare gli accordi?
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Cop28 Dubai: l’ultima chance per rispettare gli accordi?

Difficile capire quali saranno i risultati concreti dell’incontro, ma l’evento resta cruciale. Tre le donne al vertice dell’organizzazione: una è la più giovane ministro del Mondo.

La Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico, conosciuta come Cop28, ha preso il via il 30 novembre a Dubai con una serie di ambiziosi obiettivi messi sul campo per affrontare il cambiamento climatico. “Insieme raggiungeremo gli obiettivi dell’accordo di Parigi” si legge in uno degli slogan di Cop28. Riuniti in uno dei centri finanziari più dinamici del mondo, i leader globali, gli scienziati e gli attivisti stanno lavorando per affrontare uno dei problemi più urgenti e complessi del nostro tempo. 

Cop 28, gli assenti

Stati Uniti e Cina, responsabili insieme del 39 per cento delle emissioni nel Mondo, non sono presenti all’incontro. Non lo sono perché hanno stretto accordi istituzionali con obiettivi climatici già prima della Cop28. È accaduto esattamente durante il bilaterale organizzato a Bali lo scorso novembre tra il presidente Usa Joe Biden e l’omologo Xi Jinping. Con il Sunnyland Statement, Cina e Stati Uniti si sono impegnati a cooperare per la riduzione delle emissioni di metano e a triplicare l’energia rinnovabile entro il 2030.

È stato riservato solo un cenno agli obiettivi di riduzione dei combustibili fossili. L’accordo è stato firmato dall'inviato speciale presidenziale degli Stati Uniti per il clima John Kerry e dall’inviato speciale della Cina per il cambiamento climatico Xie Zhenhua. Per motivi di salute non sarà presente alla Cop28 Papa Francesco.

I principali obiettivi

Uno degli obiettivi centrali dell’appuntamento è rafforzare e ampliare gli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra da parte dei vari Paesi. Questo include la revisione e l'aggiornamento degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni al fine di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Un altro punto chiave, discusso durante la giornata di apertura, è il finanziamento per aiutare i paesi più vulnerabili ad adattarsi ai cambiamenti climatici e mitigarne gli effetti.

Del fondo loss&damage c’era da tempo un’impostazione normativa, ma non i fondi. Dal 30 novembre si conoscono le somme. L’Arabia Saudita stanzierà 100 milioni di dollari, 245 milioni dovrebbero arrivare dalla Comunità Europea, 51 milioni dalla Gran Bretagna, 17,5 milioni dagli Usa e 10 milioni dal Giappone. Il fondo partirà dal 2024 e sarà ospitato dalla Banca Mondiale. La Cop28 lavorerà per la conservazione della biodiversità e la protezione degli ecosistemi. È prevista anche l’adozione di misure concrete per preservare gli ecosistemi naturali, promuovere la riforestazione e fermare la perdita di habitat vitali per la flora e la fauna. 

Leadership, il ruolo di donne e giovani

La Cop28 di Dubai ha una forte componente femminile nei vertici organizzativi. Il sultano Al Jaber, presidente della Conferenza, ha messo al centro dell’evento tre donne già con ruoli governativi. Shamma Al Mazrui è il ministro degli Affari Giovanili negli Emirati Arabi e attualmente la più giovane ministro al mondo. Durante la Cop, Il ruolo di “Youth Climate Champion” è stato pensato per amplificare il lavoro delle organizzazioni guidate dai giovani e focalizzate sui giovani i lavori della Cop. Razan Khalifa Al Mubarak è l'amministratore delegato dell'Agenzia per l'ambiente di Abu Dhabi e da “Un climate change high-level champion” mobilizzerà il settore privato e la società civile, oltre a guidare gli sforzi per affrontare congiuntamente le crisi climatiche e ambientali.

Infine, spetterà alla Ministro dell’Ambiente degli Emirati Arabi, Mariam Almheiri, il compito di supportare la leadership della COP28 negli Emirati Arabi Uniti. EAI continuerà a guidare il progresso nazionale sui cambiamenti climatici, garantendo che gli Emirati Arabi Uniti rispettino i propri obiettivi climatici stabiliti dall'Accordo di Parigi e dalla propria Iniziativa Strategica per il Netto Zero entro il 2050, oltre a promuovere soluzioni basate sulla natura (tra cui 100 milioni di mangrovie entro il 2030).


Immagine di copertina: Saher Suthriwala, Unsplash

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