Batterie, il progetto europeo da 3 miliardi di euro per una filiera industriale comune
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Batterie, il progetto europeo da 3 miliardi di euro per una filiera industriale comune

Con il progetto europeo "European Battery Innovation (EuBatIn)" l’Europa vuole costruire una filiera industriale comune per batterie sicure e sostenibili.

Un ambizioso progetto comune, per produrre batterie sicure, durevoli e sostenibili: questo è l’obiettivo dell’European Battery Innovation (EuBatIn), che ha ricevuto un finanziamento di 2,9 miliardi di euro nell’ambito del secondo importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI, Important Project of Common European Interest). I propositi che hanno spinto le Istituzioni ad approvare il progetto virano verso la ricerca di una costruzione della catena del valore delle batterie all’interno dell’UE, cercando gradualmente di staccarsi da partner extraeuropei come la Cina. Saranno parte attiva di EUBatIn 12 Stati membri, tra cui l’Italia; i fondi serviranno a sostenere 46 progetti ideati da 42 imprese, che genereranno 9 miliardi di euro in investimenti privati.

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La nuova filiera sostenibile delle batterie

EUBatIn nasce per sostenere un’economia circolare delle batterie, dalla selezione dei materiali al loro smaltimento. In particolare, il progetto si concentrerà sulla ricerca, sviluppo e innovazione per produrre tecnologie di accumulo più sicure, economiche e durevoli, da impiegare per la mobilità elettrica e non solo. Le 42 realtà coinvolte nel progetto si occupano di aspetti diversi caratterizzanti la catena del valore delle batterie, dall’estrazione, alla riconversione, al riciclaggio e alla raffinazione, fino ad arrivare alla creazione di software e test appositi. EuBatIn prevede sei fasi della catena del valore conformi allo Strategic Action Plan in materia batterie: 

  • “Materie prime e semilavorate” e “Fabbricazione dei componenti della cella” (materiali anodici, catodici ed elettroliti), trattati nel WS1;
  • “Fabbricazione di componenti della cella” e “Produzione di celle”, trattati nel WS2;
  • “Produzione di pacchi batteria” e “Produzione di batterie per il veicolo elettrico” trattati nel WS3;
  • “Riciclo”, affrontato nel WS4.

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Il contributo italiano

Per l’Italia saranno coinvolte 12 imprese: Endurance Spa, Enel X Srl, ENGITEC Technologies SpA., FIAMM Energy Technology, Fiat Chrysler Automobiles, Fluorsid Alkeemia SpA , FPT Industrial, Green Energy Storage Srl, Italmatch Chemicals SpA, Italy Srl, MIDAC SpA , Solvay, accompagnate dall’ENEA e dall’Istituto Bruno Kessler. A proposito di ENEA, per l’avvio del progetto è prevista la costruzione nel Centro Ricerche Enea Casaccia (Roma) dell’Advanced Battery Laboratory (AB-Lab), un laboratorio che servirà alle imprese per fare dei test durante la prima fase dello sviluppo industriale. In una nota, ENEA ha specificato che “L’AB-Lab rappresenterà una struttura in grado di fare da ‘ponte’ tra le attività di ricerca e la produzione industriale, dando impulso al trasferimento tecnologico e all’industrializzazione di prototipi di laboratorio”. Lo Stato erogherà nel complesso circa 600 milioni di euro, per generare un investimento stimato in oltre 1 miliardo a livello nazionale.

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