#SustainableTalks: Ivan Mazzoleni di Flowe
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#SustainableTalks: Ivan Mazzoleni di Flowe

Nei #SustainableTalks di oggi parleremo di BetterBeing Economy ®, realtà benefit  e valore aggiunto sostenibile per gli stakeholders con Ivan Mazzoleni, CEO di Flowe.

Da mesi Covid-19 domina le nostre giornate in termini di destabilizzazione e necessità di riprogrammazione oltre alla difficoltà nel prevedere quando si tornerà alla normalità e come. In momenti come questo dove la maggior parte dei messaggi combinano drammaticità e speranza al tempo stesso, come editori e redattori il nostro obiettivo è “buttare il cuore al di la dell’ostacolo” consapevoli che il futuro sarà caratterizzato da una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità nella sua accezione più ampia. Per questo motivo abbiamo integrato nel nostro piano editoriale delle interviste, #SustainableTalks - condotte ad esperti di settore e referenti aziendali - con l'obiettivo di scoprire e comprendere quali siano le esigenze attuali in tema di sostenibilità, come vengano soddisfatte e come vengano rendicontate, certi che un’esperienza condivisa possa favorire una ripartenza efficace ed efficiente.


Maria Grazia Persico

Da dove nasce la necessità per l’azienda in cui lavora di intraprendere un percorso di sostenibilità economica, ambientale e sociale?
Più che di necessità parlerei di scopo, di ragion d’essere e di esistere (Purpose in inglese, IKIGAI in giapponese). L’attenzione alla sostenibilità, da un punto di vista ambientale, economico e sociale, così come il focus sul futuro e il benessere delle persone, costituiscono i valori fondanti di Flowe, la spinta alla base del modello di business. Ci rendiamo tutti conto che le esigenze e le sensibilità personali stanno cambiando, anche in Italia, e che soprattutto le generazioni più giovani leggono la realtà sempre più in maniera olistica: per loro, e così per noi di Flowe, la vita è un tutt'uno e non si possono scindere i pagamenti digitali e gli investimenti dalle ricadute sul pianeta e sulla società delle nostre scelte quotidiane. Flowe è la traduzione fattiva della BetterBeing Economy ®: per rispondere a questa filosofia è stato inevitabile per noi costruire un ecosistema partecipato con partner strategici di altissimo livello impegnati per la promozione di questi principi. Da qui la stessa collaborazione con Doconomy e ZeroCo2.

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L’adozione di questo percorso che effetti ha generato in termini di comunicazione interna ed esterna?
In Flowe tutti i collaboratori sono “Founders”, ovvero veri e propri ambassador del brand e aderiscono ai valori fondanti della società, tanto che internamente utilizziamo un termine per identificarci, “Flome”, che bene esplicita la filosofia aziendale comune. Il percorso che stiamo portando avanti è perfettamente in linea con i principi alla base del nostro operato, non si tratta di un cambiamento ma di un tassello ulteriore nel nostro percorso. Così, anche in termini di comunicazione esterna, vediamo una grande continuità nella narrazione: Flowe è appena nato ed è da subito una realtà benefit, sostenibile, quindi non stiamo facendo altro che raccontare noi stessi. E le persone interessate a conoscerci sono, fortunatamente, sempre di più, consapevoli di quanto la sostenibilità non sia un valore aggiunto ma un bisogno fondamentale.

Come misurate oggi i vostri risultati in termini di sostenibilità? Disponete di un sistema di reportistica interno? Vi affidate a consulenti esterni?
Flowe nasce come Società Benefit, pending Bcorp, e certificati Carbon Neutral, quindi è nella nostra natura la sostenibilità. Il nostro bilancio di sostenibilità è rappresentato di fatto dal nostro operato: dalla sostenibilità della carta e dei servizi, alle scelte etiche nostre e dei nostri clienti, alla selezione dei partner strategici – tutto è sostenibilità, a 360 gradi. L’accordo stesso con Doconomy, che consente a tutti gli utenti il calcolo dell’impatto ambientale delle transazioni, vuole indirizzare i consumatori verso scelte più sostenibili e consapevoli nel proprio quotidiano. Inoltre, come Cultural Energy Orchestrator, misuro il successo di Flowe, oltre ai classici KPI economici e finanziari, anche tramite l’impatto sociale positivo che produciamo e per fare questo abbiamo sviluppato una dashboard live e real-time, accessibile a tutta la nostra organizzazione, sui principali indicatori di impatto sociale che produciamo, dal numero di passi dei Flome (persone che utilizzano Flowe), al numero di tonnellate di CO2 compensate tramite gli alberi piantati insieme a ZeroCO2, al numero di video corsi fruiti dai Flome per la loro crescita personale, e molto altro.

Con stretto riferimento al settore merceologico in cui opera l’azienda, la sostenibilità viene identificata come driver di crescita o competizione?
Entrambe. Da un lato Flowe è un unicum sul mercato, poiché nessun competitor ha sviluppato un ecosistema così ampio e complesso, in grado rispondere alle istanze di sostenibilità con strumenti concreti. Dall'altro lato la sostenibilità è parte integrante dei valori e della cultura di tutto il Gruppo Mediolanum, che si pone da tempo l’obiettivo di sviluppare un’attività solida e sostenibile di lungo periodo, attraverso una gestione responsabile dell’azienda. Flowe è il nuovo fiore all'occhiello di un processo virtuoso e circolare che genera valore aggiunto per gli stakeholder, il cui successo diviene garanzia di sostenibilità e crescita del Gruppo.

In che misura l’aderire e l’adottare un protocollo di sostenibilità in questo periodo potrà permettere alle imprese di proiettarsi meglio verso la ripresa post Covid-19?
La sostenibilità non è una strada ma la strada. Crisi come quelle derivate dalla diffusione del Covid-19 dimostrano l’importanza di modelli di business solidi e sostenibili sul lungo periodo. Non solo banche e realtà aziendali, ma anche e soprattutto le persone sono sempre più interessate a conoscere il proprio impatto sul Pianeta, a operare con sguardo rivolto a un futuro che può cambiare da un momento all'altro. L’obiettivo di scelte come la nostra è rendere la nostra economia e la nostra società sempre più “Antifragili” ai mutamenti, ovvero non semplicemente resilienti, ma poter diventare più forti a seguito dei cambiamenti esterni, così da essere pronti per affrontare a testa alta un’eventuale crisi futura.

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