State of Climate Action 2023: a che punto siamo?
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State of Climate Action 2023: a che punto siamo?

Pubblicato lo State of Climate Action 2023, il rapporto che analizza i progressi globali nella lotta al riscaldamento globale. Ecco una fotografia di quest’anno.

Lo State of Climate Action 2023 è un documento che fornisce una serie di linee guida per abbattere il riscaldamento globale e ridurre al minimo i danni per l’ambiente e la biodiversità.

Il rapporto è frutto di un’analisi congiunta da parte di diverse associazioni, come Bezos Earth Fund, Climate Action Tracker e ClimateWorks Foundation, oltre alle Nazioni Unite e il World Resources Institute.

La fotografia di quest’anno non è molto positiva: secondo il report, gli sforzi globali per limitare il riscaldamento a 1,5°C come stabilito nel Trattato di Parigi stanno fallendo su (quasi) tutti i fronti.

I risultati nel dettaglio

Il report State of Climate Action 2023 mette in luce una serie di risultati chiave che delineano lo stato attuale della lotta ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale, per raggiungere gli obiettivi chiave del 2030 e del 2050. 

Dall’analisi emerge che 41 dei 42 indicatori analizzati non sono in linea con gli obiettivi previsti per il 2030.  In altre parole, ciò significa che, nonostante alcuni progressi, la maggior parte degli sforzi è comunque insufficiente rispetto al ritmo e alla scala necessari per affrontare con successo la crisi climatica.

In particolare, il report evidenzia gravi ritardi in settori strategici come il taglio dei combustibili fossili e la riduzione drastica della deforestazione. Questo in controtendenza con quanto accaduto negli anni precedenti. Ad esempio, nel 2021, il finanziamento pubblico per i combustibili fossili è aumentato notevolmente, con i sussidi governativi che hanno quasi raddoppiato rispetto al 2020, raggiungendo i livelli più alti degli ultimi dieci anni. Ad oggi, invece, il report rileva una vera e propria battuta d’arresto, che imporrà un “raddoppiamento degli sforzi per il prossimo decennio”.

Mobilità elettrica, l’unico indicatore in crescita

Nonostante questi dati allarmanti, il report identifica anche alcune aree di crescita incoraggianti. Ad esempio, negli ultimi cinque anni, la quota di veicoli elettrici nelle vendite di auto è cresciuta esponenzialmente, passando dall'1,6% delle vendite nel 2018 al 10% nel 2022. Questo è il primo indicatore, in questa serie di report, che è in linea con gli obiettivi per il 2030, mentre gli altri sono tutti definiti come troppo lenti nella crescita o, peggio, completamente fuori strada.

Le azioni da intraprendere

Per rispondere efficacemente alla crisi climatica e raggiungere gli obiettivi delineati nel report, è necessario intraprendere una serie di azioni che possono avvicinare il mondo agli obiettivi 2030. Il report identifica un investimento in queste aree:

  • L’accelerazione della transizione energetica, grazie all'implementazione di fonti di energia rinnovabile, come il solare e l'eolico. Questo include non solo l'espansione della capacità di generazione, ma anche l'aggiornamento delle infrastrutture di rete per supportare una maggiore integrazione delle energie rinnovabili;
  • L’eliminazione del carbone, con relativa dismissione delle centrali, con un ritmo sette volte più veloce rispetto ai tassi attuali;
  • Lo sviluppo di reti di trasporto rapido, la promozione di veicoli elettrici e la creazione di città più pedonali e ciclabili;
  • L’introduzione di regimi dietetici più sostenibili otto volte più velocemente, limitando il consumo pro capite di carne di mucche, capre e pecore a circa due porzioni a settimana nelle aree ad elevato consumo entro il 2030;
  • La riduzione del tasso annuale di deforestazione.

 La pubblicazione completa è disponibile qui.


Immagine di copertina: Ryan Richards

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