La Scienza al servizio della Pace e dello Sviluppo sostenibile
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La Scienza al servizio della Pace e dello Sviluppo sostenibile

Il 10 novembre ricorre la Giornata Internazionale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo. Il 2023 avrà come tema “costruire la fiducia nella scienza”.

La Giornata Internazionale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo è stata istituita nel 2001 dall’UNESCO con l’emanazione della risoluzione 31C/20 da parte della Conferenza Generale dell’organizzazione delle Nazioni Unite.

Viene celebrata il 10 novembre con l’obiettivo di mettere in luce tre aspetti: il ruolo significativo della scienza nella società, la necessità di coinvolgere un pubblico ampio nel dibattito sulle questioni scientifiche emergenti e la rilevanza della scienza nella nostra vita quotidiana.

L’incontro tra la società e il mondo scientifico permette di informare la popolazione sugli sviluppi scientifici, spesso circoscritti a una nicchia di specialisti, di evidenziare l’importanza il ruolo degli scienziati nel far conoscere il nostro pianeta, e quanto questo sia fondamentale al fine di proteggerlo, rendendo le nostre società più sostenibili.

Costruire la fiducia nella scienza

Il tema del 2023 è: Costruire la fiducia nella scienza. Senza fiducia il ruolo della scienza nel modellare il nostro futuro collettivo rischia di essere debole e poco concreto. Al contrario, questo fattore:

  • aiuta lo sviluppo e l'applicazione di soluzioni basate sull'evidenza delle molteplici sfide del nostro mondo;
  • può rafforzare le decisioni politiche basate sulla scienza e il sostegno della società alla loro applicazione.

In un mondo bombardato da informazioni- non sempre attendibili- in cui lo scetticismo prende spesso piede, la fiducia nella scienza può contribuire a costruire una base solida per affrontare le sfide del futuro.

Agenda 2030: pace e sviluppo sostenibile

Il goal numero 16 dell’Agenda 2030 ha come obiettivi la promozione di società pacifiche e inclusive ai fini dello sviluppo sostenibile, l’accesso universale alla giustizia e la costruzione di istituzioni responsabili ed efficaci a tutti i livelli.

Creare conoscenza e comprensione attraverso la scienza permette di trovare soluzioni alle difficili problematiche economiche, sociali e ambientali odierne, di raggiungere lo sviluppo sostenibile e società più verdi. Poiché nessun Paese può farlo da solo, la cooperazione scientifica internazionale contribuisce non solo alla conoscenza scientifica, ma anche alla costruzione della Pace.

Associare la scienza alla società, la conoscenza scientifica generale della scienza e la partecipazione dei cittadini ad essa è di estrema importanza per creare un ecosistema in cui le persone siano in grado di fare scelte professionali, personali e politiche consapevoli.

Può inoltre contribuire allo sviluppo sostenibile, con l’obbiettivo di soddisfare le necessità presenti senza compromettere l’ambiente. La scienza punta, infatti, a sviluppare tecnologie che riducano l’impatto ambientale delle attività umane, come l’energia rinnovabile e la gestione dei rifiuti. È quindi cruciale per la promozione del benessere comune. La risoluzione e la gestione di problemi come la crisi climatica, la povertà, la malattia e la disuguaglianza non possono non avere a che fare con lo sviluppo scientifico.

Rapporto ASviS e obiettivi futuri

Il rapporto ASviS 2023 ci mostra che l’Italia è attualmente lontana dal raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Agenda 2030. Per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, l’Italia ha registrato il 42% di perdite dai sistemi idrici; solo il 21,7% delle aree terrestri e solo l’11,2% di quelle marine sono protette; lo stato ecologico delle acque superficiali è ‘buono’ o ‘superiore’ solo per il 43% dei fiumi e dei laghi; il degrado del suolo interessa il 17% del territorio nazionale; l’80,4% degli stock ittici è sovrasfruttato; le energie rinnovabili rappresentano solo il 19,2% del totale, quota che non consente di intraprendere il processo di netta riduzione delle emissioni su cui il Paese si è impegnato a livello UE.

Di recente l’Istat e la Ragioneria Generale dello Stato hanno aggiornato la dashboard che integra le misure previste dal PNRR e gli indicatori statistici di contesto descrittivi dell’ampia gamma di aspetti economici, sociali e ambientali, in accordo con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

Ogni misura del PNRR è stata associata a uno o più indicatori, di nuova costruzione o selezionati tra quelli utilizzati per il monitoraggio degli SDGs (Sustainable Development Goals) o all’interno del sistema Bes (Benessere equo e sostenibile).

253 delle 285 sub-misure in cui si articolano attualmente le sei Missioni del PNRR, che rappresentano un valore di 184,5 miliardi di euro, sono state associate a 86 indicatori statistici Istat. 36 provengono dall’esistente framework SDGs, 30 da quello Bes e 20 di nuova introduzione per il PNRR.

I fondi del PNRR e le nuove direttive europee sembrano quindi indirizzare in maniera insistente verso un incremento del progresso scientifico a favore di uno sviluppo sostenibile ed etico, che vada in controtendenza con i risultati degli ultimi anni.


Immagine di copertina: Noah Buscher

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