Rinnovabili, è davvero la fine per petrolio, gas e carbone?
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Rinnovabili, è davvero la fine per petrolio, gas e carbone?

Secondo un report condiviso dall’International Energy Agency potremmo essere davvero vicini alla fine dell’epoca dei combustibili fossili.

La domanda di petrolio, gas e carbone avrà il suo picco entro il 2030, per poi vivere un declino definitivo negli anni a seguire: è questo lo scenario ipotizzato dall’International Energy Agency (IEA) nel suo World Energy Outlook.

Secondo quanto stabilito dal report, infatti, “l'uso del carbone diminuirà nel corso dei prossimi anni, la domanda di gas naturale raggiungerà un plateau entro la fine del decennio e l'aumento delle vendite di veicoli elettrici farà sì che la domanda di petrolio si stabilizzi a metà degli anni 2030, prima di subire una lieve flessione a metà del secolo”.

Sembrerebbe, dunque, l’inizio della fine per i combustibili fossili, il cui consumo dalla Rivoluzione industriale del XVIII secolo ad oggi è cresciuto unitamente al PIL globale.

Una svolta storica

Fatih Birol, capo dell'IEA, ha scritto sul Financial Times che “il mondo è sull'orlo di una svolta storica”. Questo perché il picco dei combustibili fossili è, per la prima volta, vicino e questa accelerazione è dovuta principalmente alla crescita e alle performance delle rinnovabili e delle auto elettriche.

Negli ultimi 12 mesi, sostiene Birol, ci sono stati grandi passi avanti nello sviluppo delle rinnovabili nel mondo. Nel suo editoriale, Birol ha citato anche la Cina, che si sta gradualmente allontanando dalle industrie ad alta intensità energetica. In più, con lo scoppio della guerra in Ucraina, anche l’Unione Europea ha dovuto accelerare la transizione energetica dopo la crisi del gas.

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A che punto siamo oggi

Tra le dichiarazioni di Birol, però, non ci sono solamente buone notizie. Il direttore IEA, infatti, ha dichiarato anche che i cali previsti nel consumo di combustibili fossili “non sono neanche lontanamente abbastanza rapidi da portare il mondo sulla strada giusta per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C”.

Per questo, sostiene Birol, serve un impegno maggiore e più veloce da parte dei Governi.

A tal proposito, nel settembre 2023, l’Unione Europea ha votato per fissare al 42,5% il nuovo obiettivo di fonti energetiche rinnovabili entro il 2025, anche se il goal più ambizioso è rappresentato da quota 45%.

Sul lungo periodo, come definito dal pacchetto sul clima Fit for 55, il traguardo definito dall’UE è quello di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Al 2021, la quota di energie rinnovabili in Europa si attestava al 21,8%, superando l’obiettivo 20% entro il 2020 e raddoppiando la percentuale rispetto al 2004.


immagine di copertina: Red Zeppelin, Pexels

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