Climate litigation, aumentano le cause per il clima
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Climate litigation, aumentano le cause per il clima

Secondo il Global Climate Litigation Report: 2023 Status Review sono in deciso aumento le azioni legali per ottenere giustizia in materia di clima.

Agire per il clima muovendosi per vie legali. Secondo il Global Climate Litigation Report: 2023 Status Review, pubblicato da UNEP e dal Sabin Center for Climate Change Law della Columbia University,  sono in aumento le azioni legali in favore del clima, intraprese allo scopo di limitare le emissioni di gas serra, bloccare specifici progetti ad alto impatto, o definire responsabilità, danni ed eventuali rimborsi in materia ambientale.

“Le persone si stanno rivolgendo sempre più ai tribunali per combattere la crisi climatica, ritenendo i governi e il settore privato responsabili e facendo del contenzioso un meccanismo chiave per garantire l’azione per il clima e promuovere la giustizia climatica” ha dichiarato Inger Andersen, direttrice esecutiva del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, commentando il rapporto. Un'analisi dalla quale si apprende che il numero  totale di cause giudiziarie sui cambiamenti climatici è più che raddoppiato dal 2017 e sta continuando a crescere in tutto il mondo.

Il report, dati e numeri

Il database, aggiornato fino al 31 dicembre 2022, fornisce una panoramica dei principali casi di contenzioso sul clima degli ultimi due anni.

Il numero totale di contenziosi connessi al surriscaldamento globale è passato dalle 884 cause individuate nel 2017 alle 2.180 del 2022, intentate ad opera di 65 organismi (tribunali, corti e altri organismi giudicanti) in tutto il mondo.

Osservando i numeri, emerge che la maggior parte delle cause è stata promossa negli Stati Uniti. Tuttavia, lil ricorso al contenzioso sul clima si sta radicando in tutto il mondo. Ad esempio, circa il 17% dei casi attualmente segnalati provengono dai Paesi in via di sviluppo, compresi i piccoli Stati insulari che subiscono maggiormente gli effetti del cambiamento climatico.

Perché si fa causa per il clima

Secondo il rapporto, la maggior parte dei contenziosi sul clima in corso rientrano in sei categorie:

  • tutela dei diritti umani sanciti dal diritto internazionale e dalle costituzioni nazionali;
  • cause per la mancata applicazione interna delle leggi e delle politiche legate al clima;
  • battaglie per l'abbandono dei combustibili fossili;
  • richieste per una maggiore divulgazione sul clima e la fine del greenwashing;
  • rivendicazioni riguardanti la responsabilità delle imprese per i danni climatici;
  • controversie per il mancato adattamento agli impatti del cambiamento climatico.

Climate Litigation in Italia, i principali esempi

A rappresentare il contesto italiano in materia di giustizia climatica, due sono le cause principali recentemente promosse entro i confini nazionali:

  • forti del supporto di oltre 200 ricorrenti, nel 2021 gli attivisti dell'organizzazione A Sud hanno dato il via a una causa contro lo Stato italiano per “inazione climatica” nell'ambito della campagna Giudizio Universale.
  • a maggio 2023 le ong ReCommon e Greenpeace, insieme a 12 cittadine e cittadini italiani, hanno portato in giudizio ENI- maggiore compagnia energetica italiana- per il suo concorso di colpa nella crisi climatica, a fronte della mancata emancipazione dalle fonti fossili, responsabili delle emissioni di gas serra. Eni ha recentemente reagito con la richiesta di una mediazione obbligatoria nei confronti delle due ong, mirata a una causa civile di risarcimento danni per diffamazione.

Si tratta di cause che hanno fatto parlare di sé, che sarà opportuno monitorare per avere un quadro sulla giustizia climatica, a partire dalla percezione che opinione pubblica, gli ambientalisti e le organizzazioni hanno delle politiche o delle strategie salvaclima in atto.

“Il divario tra il livello di riduzione dei gas serra di cui il mondo ha bisogno per raggiungere gli obiettivi di temperatura e le azioni che i governi stanno effettivamente intraprendendo per ridurre le emissioni è sempre più preoccupante” ha dichiarato Michael Gerrard, direttore di facoltà del Centro Sabin, a proposito dei dati e il ruolo del report. “Questo inevitabilmente porterà sempre più persone a ricorrere ai tribunali. Questo rapporto sarà una risorsa preziosa per tutti coloro che vogliono ottenere il miglior risultato possibile nelle sedi giudiziarie e capire cosa è possibile o meno fare“.



Immagine: Tingey Injury Law FirmUnsplash

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