Parità di genere: i dati del Global Gender Gap Report 2023
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Parità di genere: i dati del Global Gender Gap Report 2023

Pubblicato il nuovo Global Gender Gap Index, il Report del World Economic Forum che analizza i progressi in termini di raggiungimento della parità di genere.

Il divario di genere è una tematica al centro del dibattito pubblico negli ultimi anni. L’uguaglianza in termini di diritti, la rappresentazione all’interno delle Istituzioni e dei ruoli decisionali, l’accesso alle cure mediche e al lavoro da parte delle donne è uno degli obiettivi più ambiziosi dell’Agenda 2030.

Raggiungere questo obiettivo richiede un grande cambiamento culturale all’interno della società. L’avanzamento di questo processo è tracciato dal Global Gender Gap, uno strumento introdotto dal World Economic Forum per avere una fotografia reale dell’evoluzione del gender gap e confrontare i Paesi sotto quattro diverse prospettive: opportunità economiche, istruzione, salute e leadership politica.

La struttura del Gender Gap Report

Il Gender Gap Report misura la parità di genere nelle quattro aree sopracitate su una scala da 0 a 100 e i punteggi ottenuti rappresentano la percentuale di gender gap che è stata colmata.

Per offrire una rappresentazione massima, il Report del WEF punta ad includere il maggior numero di Paesi possibili. Nel Rapporto 2023, sono inclusi 146 Paesi.

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I risultati

Secondo quanto riportato nel Report, ad oggi nessun Paese del mondo ha raggiunto la piena parità tra i sessi. Nello specifico, il punteggio complessivo del divario di genere per i 146 Paesi inclusi nell’edizione 2023 è del 68,4%, con un miglioramento di 0,3 punti percentuali rispetto al 2022.

Con questi dati, in prospettiva, ci vorranno circa 131 anni per raggiungere la parità di genere nel mondo e colmare il divario.

Tuttavia, rispetto al 2022, ci sono stati dei progressi più visibili in 42 delle 145 economie oggetto d’indagine in entrambe le edizioni, con un miglioramento di almeno 1 punto percentuale sull’anno precedente. Inoltre, altri 40 paesi hanno registrato un incremento, seppur inferiore ad un punto percentuale.

A guidare la classifica c’è, per il quattordicesimo anno consecutivo, l’Islanda, con un punteggio di 91,2%. A seguire ci sono Norvegia, Finlandia, Nuova Zelanda, Svezia, Germania, Nicaragua, Namibia e Lituania, che hanno colmato almeno l'80% del loro divario. Fanalini di coda, invece, Pakistan, Iran, Chad e Afghanistan.

L'Italia perde ben 13 posizioni rispetto all’anno precedente, piazzandosi al 79esimo posto su 146 Paesi, dopo Georgia, Kenya e Uganda.

La strategia UE per la parità di genere

A fronte dei risultati del Report, la parità di genere sembrerebbe ancora lontana anche nei Paesi dell’Unione Europea. Ad oggi, l’UE si sta muovendo con una strategia per le pari opportunità con un orizzonte temporale che si estende fino al 2025.

Gli obiettivi chiave condivisi riguardano lo stop alla violenza di genere, il superamento del gender gap sul lavoro, l’aumento della partecipazione nei vari settori dell’economia.

Tra i risultati più rilevanti, la proposta nel 2021 di introdurre misure vincolanti per la trasparenza salariale. E ancora, la proposta da parte della Commissione UE di introdurre una direttiva per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica. Infine, un altro importante risultato riguarda l’equilibrio della presenza delle donne nei consigli di amministrazione; la direttiva è stata adottata il 22 novembre 2022.


Immagine: Solid Colours, Getty Images Signature

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