Recupero: nuove regole per gli impianti di riutilizzo dei rifiuti
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Recupero: nuove regole per gli impianti di riutilizzo dei rifiuti

Immagine: Alex Shuper

Svolta nell’ambito del recupero. È infatti alla firma il decreto che uniforma e semplifica le regole per gli impianti di riutilizzo dei rifiuti

La viceministra Vannia Gava scrive: “Svolta nel settore del recupero dei #rifiuti. È alla firma il decreto che uniforma e semplifica le regole per gli impianti di riutilizzo. Ad oggi, gli unici centri esistenti sono autorizzati con provvedimenti regionali in tempi lunghi e disincentivanti. Con l’intervento normativo ne consentiamo l’apertura con procedura semplificata, promuovendo così una maggiore intercettazione dei rifiuti, ad esempio i RAEE, che possono riacquistare vita e valore sul mercato. Meno costi di smaltimento, più economia circolare, più ambiente, imprese e occupazione.

Dopo la pubblicazione, il 3 giugno, del decreto per l’entrata in vigore del nuovo Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti si torna a parlare del tema. Definito il provvedimento, che rientra nelle azioni della Strategia Nazionale per l’Economia circolare, e che ha l’obiettivo di garantire un sistema efficiente per le nuove catene di approvvigionamento delle materie prime da riciclo,  il centro del dibattito passa agli impianti di riutilizzo.

Per quanto riguarda l’Europa sono due gli obiettivi al 2025 inerenti i rifiuti che ritroviamo nella Direttiva Rifiuti (Dir. 2008/98) e nella Direttiva Imballaggi (Dir. 94/62/CE): riutilizzare e riciclare il 55% dei rifiuti urbani e riciclare il 65% di tutti i rifiuti di imballaggio

 Nel “Waste Early Warning Report” l’Italia risulta non a rischio per nessuno dei due target: siamo quindi sulla buona strada per il raggiungimento di entrambi i punti. La Commissione ha inoltre stilato un report dedicato, “Italy, 2025 EU waste recycling targets”, dove elogia le buone pratiche per la raccolta dei rifiuti organici in alcune città, ad esempio Milano che col suo Programma urbano è passata da una raccolta differenziata di 28 kg di rifiuti organici per abitante nel 2011 a 95 kg nel 2021 e ha aumentato con successo il tasso di raccolta complessivo dal 35% al 62%. 

Nelle cinque proposte presentate da Legambiente e Kyoto Club al ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante la X edizione dell’Ecoforum si chiedeva di implementare la capacità impiantistica di riciclo e riuso, a partire dalle filiere più urgenti, come l’organico, in modo da colmare il divario tra nord e centro sud del Paese e fermare il turismo dei rifiuti verso le regioni più infrastrutturate, perseguendo la strategia “Rifiuti zero, impianti mille”

Semplificare quindi la normativa e velocizzare gli iter autorizzativi; uniformare e aumentare il livello qualitativo del sistema dei i controlli ambientali pubblici in tutto il Paese; implementare e diffondere lo strumento del dibattito pubblico e della partecipazione per ridurre le contestazioni dei territori.

L’Italia è già ben direzionata e si riconferma un’eccellenza nel campo dei rifiuti: il futuro decreto è in linea con i risultati raggiunti fino ad oggi e gli sforzi richiesti dalle associazioni.

  

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