In Trentino le foreste diventano “Smart”
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In Trentino le foreste diventano “Smart”

In provincia di Trento il primo progetto che applica le tecniche e gli strumenti delle smart cities alla gestione delle aree verdi non urbane.

Di smart city, ormai, se ne sente parlare in abbondanza. E se a diventare più intelligenti, ora, fossero anche le foreste?

Il Trentino, regione con oltre l’80% del territorio composto da boschi in aree non urbanizzate, si fa promotore del progetto Smart Forest, sfruttando strategie e tecnologie delle smart cities e applicandole per la prima volta alla gestione del patrimonio verde.

L’obiettivo è quello di rendere più efficiente la gestione, il monitoraggio e la divulgazione dei dati delle risorse boschive in Provincia di Trento, organizzando i dati in un sistema telematico che ne consenta la condivisione e l’analisi incrociata.

Grazie alla collaborazione con la società di meccatronica Trilogis, il Consorzio dei Comuni Trentini, la Fondazione Edmund Mach (FEM) e la Fondazione Bruno Kessler (FBK), i primi passi sono già stati mossi: grazie ad immagini ricavate dai radar degli aerei in volo sul territorio, è già possibile monitorare l’estensione dei boschi e lo sviluppo delle specie che li compongono, nonché di stimare con precisione le masse legnose e l’altezza delle piante.

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Il processo di digitalizzazione ha coinvolto i forestali del Comune di Arco, ai quali sono stati consegnati dei tablet per la comunicazione in tempo reale agli enti territoriali di eventuali danneggiamenti o pericoli nel territorio. I dati che un tempo venivano raccolti in modo analogico possono essere condivisi, diventando un preziosissimo ed utilissimo patrimonio.

Il progetto, che mira al coinvolgimento di paesi transfrontalieri, si prepara a diventare modello per tutto il territorio nazionale, in un momento storico nel quale si registra un progressivo aumento delle aree boschive e si apre il dibattito sulla loro gestione.

Se l’aumento delle zone verdi può essere visto come un dato positivo, infatti, non va dimenticato che spesso si tratta di aree prive di uno sviluppo controllato.

Big Data e digitalizzazione possono essere utili a monitorare lo sviluppo delle aree verdi e a migliorarne la gestione, garantendo il loro equilibrio nonostante la crescente richiesta di materia prima per la produzione di energia da biomasse. Nei paesi in via di sviluppo, le “smart forest” possono essere invece un efficace sistema di lotta alla deforestazione incontrollata. In Trentino, la rivoluzione digitale è pronta a tingersi di verde.

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