La situazione della mobilità milanese: intervista a Pierfrancesco Maran
Sostenibilità

La situazione della mobilità milanese: intervista a Pierfrancesco Maran

L’Assessore alla Mobilità ha commentato l’attuale situazione di traffico e mobilità milanese, delineando i principali progetti e le aspettative del capoluogo lombardo: dalla necessità di un accordo con Ferrovie dello Stato al futuro della mobilità elettrica, fino alle strategie per combattere l’evasione tariffaria del trasporto pubblico di superficie.

L’adozione di Area C, gli investimenti sul trasporto pubblico e la diffusione dei servizi di car sharing hanno contribuito a ridurre sensibilmente il traffico milanese, ma restano ancora tra i 500.000 e i 600.000 veicoli di pendolari provenienti dall’Hinterland milanese che raggiungono la città in auto perché privi di alternative. Per ovviare al problema, il Comune di Milano deve trovare un accordo con le Ferrovie dello Stato. Nel frattempo, mentre si riflette su come intervenire per raggiungere l’obiettivo della carbon neutrality, oltre l’80% di un campione di cittadini contattati da Nonsoloambiente manifesta preoccupazione circa l’evasione sui trasporti pubblici di superficie, e auspica che vengano introdotte misure precauzionali.

Clicca qui per approfondire!

Per ridurre il numero di veicoli provenienti dall’hinterland è urgente trovare un accordo con Ferrovie dello Stato, magari riprendendo il programma sottoscritto a Novembre per il quale il 19 Dicembre scorso non passò la delibera. Sarà possibile ripristinare gli scali ferroviari dismessi connettendo le undici linee suburbane al sistema metropolitano? Quali sono gli obiettivi e le aspettative?
Ci sono stati indubbiamente miglioramenti in questi anni, il traffico si è ridotto ma è necessario fare di più perché vi sono ancora parecchi problemi. Non esiste un’unica iniziativa che da sola sia in grado ridurre il traffico, ma servono una serie di azioni che insieme possano produrre risultati. La crescita di accessi tramite la ferrovia è essenziale e vogliamo approvare in fretta un accordo con FS che si basi sull’ossatura già sottoscritta sotto il mandato di Giuliano Pisapia. La nuova linea M4, in particolare, ha ben tre punti di interscambio con le tratte ferroviarie: un potenziale notevole per far crescere la rapidità con cui i pendolari accederanno alla città. Vi sono però altri due ambiti di lavoro su cui è opportuno intervenire per ridurre il traffico: portare la linea M5 fino Monza – a oggi solo il 20% di chi viene dalla Brianza usa il trasporto pubblico – e rivedere il sistema tariffario, troppo penalizzante nei confronti dei pendolari.

I servizi di car sharing sostenibili sono sempre più diffusi, efficienti e incentivati. Crede che, alla luce di un probabile inurbamento nei prossimi decenni, si corra il rischio di favorire spostamenti individuali piuttosto che di massa, contribuendo comunque alla congestione del traffico?
Negli ultimi anni, a Milano, sono state messe in servizio 2000 autovetture di car sharing, e gli autoveicoli circolanti sono diminuiti di 38.000 mezzi. Come tutte le innovazioni ne andrà misurato l’effetto a lungo termine, ma a oggi rappresenta indubbiamente un’opportunità che permette alle famiglie milanesi di poter rinunciare alla seconda auto.

Qual è la situazione attuale del settore trasporti milanese alla luce dell’obiettivo di carbon neutrality?
Negli ultimi 10 anni le emissioni di Co2 sono calate del 22%, quindi c’è un trend che va accelerato. Per farlo, le strade sono principalmente due: favorire la mobilità sostenibile – trasporti pubblici e biciclette – e puntare sui veicoli elettrici. Riguardo a quest’ultimi, da Maggio sarà tangibile il potenziamento delle infrastrutture di ricarica, e nei prossimi cinque anni la mobilità elettrica diventerà quel che il car sharing è stato negli ultimi cinque.

Durante la Design Week, BikeMi (il servizio Bike sharing del Comune di Milano) ha registrato un record giornaliero di 20.000 utilizzi e un +66% generale rispetto all’edizione 2015. La maggior parte delle stazioni sono però ancora troppo concentrate all’interno della cerchia della circonvallazione, entro quando l’ampliamento definitivo?
In breve siamo passati dall’avere 100 stazioni ad averne 280, ritengo che con meno di altre 150 stazioni la città sarà capillarmente coperta. Un obiettivo perfettamente raggiungibile in pochi anni.

Secondo una buona parte dei cittadini la problematica più urgente a cui porre rimedio è l’evasione tariffaria sui mezzi di trasporto pubblico di superficie.
Il tema dell’evasione tariffaria è odioso per i cittadini, però teniamo conto che Milano è una realtà molto più virtuosa di quanto si pensi. Le tariffe coprono il 54% dei costi. Una città come Parigi si ferma intorno al 47%, mentre altre, come Roma, non riescono ad arrivare al 25%. Sino a questo momento ci siamo concentrati sulla riduzione dell’evasione in metropolitana, che è il vero cuore delle entrate del sistema. L’obiettivo sarà riuscire a ottenere analoghi risultati anche in superficie. Abbiamo pensato di creare figure di autisti-controllori, ma per implementarle servirebbero forti investimenti sui mezzi per rendere adeguate le flotte. Cercheremo quindi di agire coinvolgendo sia il personale che le nuove tecnologie.

A quali nuove tecnologie si riferisce?
Sistemi che consentano di calcolare rapidamente la differenza tra il tasso di occupazione dell’autobus e il numero di abbonamenti paganti presenti sullo stesso, in modo da poter indirizzare l’azione dei controllori laddove ce ne sia reale bisogno.

Clicca qui per approfondire!

Potrebbero interessarti ...

  • Su di noi

    Nonsoloambiente è un magazine online interamente dedicato all’informazione ambientale, che vuole offrire un contributo alla diffusione della cultura sostenibile, donando ai suoi lettori una visione pluralista e aggiornata sulle principali novità del settore, attraverso contenuti freschi, originali e di qualità.