La gestione dei rifiuti nell’era dell’economia circolare
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La gestione dei rifiuti nell’era dell’economia circolare

Prevenzione, riuso e riciclo sono gli assi portanti della gestione dei rifiuti proposta nel Pacchetto di misure sull'economia circolare. Ambiziosi obiettivi di sostenibilità per creare valore aggiunto per le imprese, risparmi e nuova occupazione.   

 

Secondo quanto indicato nel Pacchetto di misure sull'economia circolare presentato lo scorso 2 dicembre dalla Commissione Europea, entro il 2030 dovranno essere avviati al riciclo il 65% dei rifiuti urbani e il 75% dei materiali da imballaggio e non oltre il 10% dei materiali di scarto potrà essere destinato in discarica. La sfida appare senz'altro ardua e ambiziosa, tuttavia, gestire in maniera sostenibile il ciclo dei rifiuti risulta essere improrogabile per garantire risparmi in termini ambientali ed economici. Ad oggi, infatti, a causa dei bassi livelli di riciclo e recupero, l’Europa annualmente registra di perdite di risorse per 600 milioni di tonnellate.

Nel Pacchetto di misure sull'economia circolare, quindi, si evidenzia come elemento fondamentale incrementare l’efficienza nell'uso delle risorse e delle materie prime, minimizzando quanto più possibile gli sprechi e trasformando i rifiuti in nuovi prodotti, allungandone il ciclo vita e attribuendo loro nuovo valore da immettere nei circuiti economici. In tal senso, il documento prevede nuove forme di prevenzione dei rifiuti, di progettazione eco- compatibile, di riciclo e riutilizzo dei materiali al fine di generare risparmi netti per le imprese europee pari a 600 miliardi di euro, ossia l'8% del fatturato annuo, riducendo nel contempo l'emissione di gas a effetto serra del 2-4%.

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Per  sviluppare una metodologia comune a tutti gli Stati Membri, sono state indicate proposte di modifiche che coinvolgono i principali settori della gestione dei rifiuti. Nel dettaglio, le principali novità riguardano la "Proposta di direttiva sui rifiuti di imballaggio", la "Proposta di direttiva sulle discariche" e la "Proposta di direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche". 

Inoltre, contestualmente a queste modifiche, la Commissione proporrà un quadro di riferimento per monitorare periodicamente i risultati principali del piano d'azione per l'economia circolare. Questo piano prevede la creazione di indicatori per la sicurezza dell'approvvigionamento delle materie prime essenziali, la riparazione e il riutilizzo, la generazione e la gestione dei rifiuti, il commercio delle materie prime secondarie tra i paesi dell'UE e con paesi extra-UE nonché l'uso di materiali riciclati nei prodotti.

I settori della plastica, delle biomasse, degli scarti alimentari, della costruzione, della demolizione e dell’industria, sono tutti coinvolti nel nuovo paradigma. Per questo motivo, risulterà indispensabile creare piattaforme nazionali volte a supportare le PMI come le grandi imprese, con specifiche di prodotto e normative chiare ed omogenee. In questo senso, investimenti, strategie di lungo termine e promozione delle migliori tecniche disponibili (BREF), saranno tasselli essenziali per assicurare sia risultati equilibrati in termini di costi e benefici che il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di riciclo proposti.

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