#SustainableTalks: Paolo Monfermoso di FILO
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#SustainableTalks: Paolo Monfermoso di FILO

Nei #SustainableTalks di oggi parleremo di impatto sull'ambiente e codici etici nel settore fashion con Paolo Monfermoso, General Manager di FILO Exhibition - Salone internazionale dei filati e delle fibre per tessitura ortogonale e a maglia circolare e per tessili tecnici - di cui Nonsoloambiente.it è media partner anche per la 54a edizione.
Da mesi Covid-19 domina le nostre giornate in termini di destabilizzazione e necessità di riprogrammazione oltre alla difficoltà nel prevedere quando si tornerà alla normalità e come. In momenti come questo dove la maggior parte dei messaggi combinano drammaticità e speranza al tempo stesso, come editori e redattori il nostro obiettivo è “buttare il cuore al di la dell’ostacolo” consapevoli che il futuro sarà caratterizzato da una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità nella sua accezione più ampia. Per questo motivo abbiamo integrato nel nostro piano editoriale delle interviste, #SustainableTalks - condotte ad esperti di settore e referenti aziendali - con l'obiettivo di scoprire e comprendere quali siano le esigenze attuali in tema di sostenibilità, come vengano soddisfatte e come vengano rendicontate, certi che un’esperienza condivisa possa favorire una ripartenza efficace ed efficiente.

Maria Grazia Persico

Da dove nasce la necessità di Filo di intraprendere un percorso di sostenibilità economica, ambientale e sociale?Il tema della sostenibilità al centro dell’attenzione in tutto il mondo. È una presa di coscienza che ha effetti diretti sul comportamento dei consumatori, che oggi sono diventati più consapevoli nelle loro scelte di vita e, di conseguenza, cambia anche il loro approccio verso la moda e il modo di vestirsi. È per queste ragioni che per le aziende del tessile-abbigliamento l’attenzione alla sostenibilità è oggi una condizione imprescindibile per affermarsi sui mercati internazionali.

D’altra parte, le aziende che espongono a Filo hanno dimostrato già da anni una particolare sensibilità al tema, introducendo processi di lavorazione che aderiscono ai precetti della responsabilità sociale d’impresa, riducendo dunque anche l’impatto sull'ambiente. Filo è un Salone business-to-business orientato alla concretezza e alla professionalità. Nella primavera 2019 perciò abbiamo deciso di lanciare un nostro progetto di sostenibilità - FiloFlow - proprio per permettere agli espositori di mettere in evidenza le azioni da loro intraprese per rendere sempre più evidente la loro adesione ai codici etici e per promuovere processi di produzione e prodotti sostenibili e. La risposta dei nostri espositori è stata estremamente positiva, tanto che nella 54a edizione di Filo, in programma il 7 e 8 ottobre al MiCo – Milano Convention Centre, una parte dell’Area Tendenze è dedicata proprio ai prodotti delle aziende che aderiscono a FiloFlow.

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L’adozione di questo percorso che effetti ha generato in termini di comunicazione interna ed esterna?
Filo è un Salone di filati, si situa perciò all'inizio della filiera produttiva che porta alla realizzazione del capo di abbigliamento. Per le aziende che espongono a Filo il concetto di sostenibilità si lega dunque immediatamente al concetto di tracciabilità e a quello di sinergie lungo la catena produttiva. Non a caso, abbiamo definito FiloFlow un progetto di tracciatura della filiera, che ha l’obiettivo di valorizzare e accrescere la sensibilità delle aziende verso la realizzazione di sistemi di produzione e prodotti sostenibili, sia sotto il profilo ambientale che etico-sociale.

Come misurate oggi i vostri risultati in termini di sostenibilità? Disponete di un sistema di reportistica interno? Vi affidate a consulenti esterni?
Filo non è un ente certificatore, l’adesione al progetto da parte delle aziende è volontaria e autocertificata. Con il progetto FiloFlow abbiamo individuato otto criteri che si riferiscono alle materie prime, alla gestione delle sostanze chimiche, ai consumi e risparmi idrici ed energetici, al riciclo e alla gestione dei rifiuti, alle certificazioni ottenute, affiancati alla costruzione e diffusione di un modello di sostenibilità sociale verso tutti gli stakeholder del territorio in cui le aziende operano, dai dipendenti ai fornitori, dai cittadini all'ecosistema. Li abbiamo sottoposti ai nostri espositori attraverso un questionario appositamente studiato: alle aziende che rispondono ai criteri individuati da Filo viene assegnato il logo FiloFlow, che le rende immediatamente riconoscibili all'interno del Salone. Alla 54a edizione di Filo le aziende che aderiscono a FiloFlow sono il 68 per cento del totale, a conferma del successo che il progetto ha riscontrato tra i nostri espositori.

Con stretto riferimento al settore merceologico in cui opera l’azienda, la sostenibilità viene identificata come driver di crescita o competizione?
È evidente che un’azienda sana è un’azienda che realizza profitti. Ma il tema della sostenibilità, almeno come la interpretano gli espositori di Filo, apre una questione più profonda, che va oltre il business in senso stretto. Si tratta di dare all'attività di impresa un valore etico-sociale, che porta a operare nel rispetto del lavoro e del benessere delle maestranze, dei clienti e dei fornitori, ma anche dell’ambiente circostante, inteso in senso lato. L’adesione al progetto FiloFlow permette alle aziende di mettere in evidenza la sostenibilità dei loro comportamenti e dei loro processi produttivi e dei prodotti da loro realizzati: un impegno che esalta il valore dell’azienda, dimostrando la qualità e la tracciabilità dei suoi prodotti, il suo rispetto verso il territorio, i dipendenti e collaboratori. È proprio grazie a queste caratteristiche che la sostenibilità così intesa diventa anche un importante strumento di competitività, sempre più indispensabile per accedere ai mercati internazionali.

In che misura l’aderire e l’adottare un protocollo di sostenibilità in questo periodo potrà permettere alle imprese di proiettarsi meglio verso la ripresa post Covid-19?
La pandemia ha inciso sulla nostra vita quotidiana, ci ha fatto cambiare abitudini e comportamenti, ma anche riscoprire valori forse un po’ accantonati. Anche nell'abbigliamento i consumatori sembrano ora ricercare capi di qualità, rinunciando al modello “usa e getta”. Se la tendenza sarà confermata, aziende come quelle che espongono a Filo, che puntano sull'alta qualità del prodotto e garantiscono la sua tracciabilità e sostenibilità, non possono che avvantaggiarsene.

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