#SustainableTalks: Gori
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#SustainableTalks: Gori

In occasione del Salone CSR degli scorsi 3, 4 e 5 ottobre come Direttore di nonsoloambiente.it ho avuto il privilegio di moderare un convegno sul tema “Strategie di sostenibilità nel mondo delle utilities"1. tema quanto mai attuale alla luce del problema sempre più ingente delle perdite d’acqua, dei costi e della mancata efficienza nella gestione del servizio idrico e nella scarsa sensibilizzazione e disseminazione esistente sul tema – motivo per cui organi d’informazione come il nostro si pongono l’obiettivo di colmare lacune informative con pareri e best practice realizzate da esponenti di rilievo nel settore.

Questa è la premessa con cui annuncio la pubblicazione delle prossime 4 interviste frutto di confronti e commenti raccolti da GORI, Gruppo CAP, Utilitalia e Mesa Group.

Buona lettura!

Per i #SustainableTalks di oggi abbiamo intervistato Mara De Donato, responsabile comunicazione e CSR di Gori

Le utilities si pongono in una posizione di mediazione all’interno della catena di fornitura che porta la risorsa acqua dalla fonte alla casa. In tal senso hanno una responsabilità riguardo alla distribuzione della risorsa e a come la stessa possa subire variazioni penalizzanti durante il percorso. In tal senso che importanza ha per le Utilities che rappresentate il tema della sostenibilità? Avete intrapreso un percorso in tal senso e a che punto siete dello stesso?  

La sostenibilità è un valore che caratterizza da sempre, intrinsecamente, l’operato di Gori. È dal 2002 che l’azienda gestisce il servizio idrico integrato in 74 comuni della Campania: serviamo 1 milione e mezzo di abitanti e più di 500.000 utenti, su un territorio di circa 900 chilometri quadrati particolarmente articolato e complesso, e che rappresenta una sfida continua in termini di resilienza delle infrastrutture. La sostenibilità è stata dunque l’humus su cui abbiamo edificato il nostro operato, orientato al potenziamento del servizio ma anche alla tutela della risorsa idrica e dell’ambiente, attraverso una gestione innovativa e rispettosa delle esigenze del territorio. Il nostro percorso sostenibile si è poi rafforzato grazie alla nascita di un’unità dedicata proprio alla responsabilità sociale d’impresa, attraverso cui abbiamo intensificato le attività legate all’ascolto e al coinvolgimento della comunità, avviando anche numerosi progetti di sensibilizzazione come il Plastic Free e Gori Educational per le scuole. Dal 2019, attraverso il Bilancio di Sostenibilità, rendicontiamo i risultati conseguiti anche grazie all’impegno di tutte le nostre persone. Ma la nostra vera sfida sostenibile risiede attualmente nei due obiettivi strategici da realizzare entro il 2025: il disinquinamento del bacino idrografico del fiume Sarno e la riduzione delle perdite di rete del 50%. 

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La risorsa acqua è per definizione risorsa scarsa contrariamente a quanto i cittadini credono considerandola risorsa presente in natura e per tanto disponibile senza costi di accesso. Ma sappiamo che non è così. Gestirla e distribuirla è un costo e una gestione efficace ed efficiente permette di ridurre i costi a vantaggio dei cittadini e del sistema nel suo complesso. Come vive questa situazione l’utility che rappresenta?

Dal punto di vista operativo, siamo al lavoro per la realizzazione di un vasto piano di interventi orientati proprio alla tutela della risorsa: un’azione che stiamo accelerando anche grazie ai finanziamenti provenienti dai fondi React Eu e PNRR, di cui siamo stati aggiudicatari quest’anno. In tale ottica, inoltre, è importante anche sottolineare che dal 2019 abbiamo in Gori una funzione organizzativa dedicata alla tutela della risorsa idrica, le cui attività sono orientate proprio allo studio delle reti finalizzato alla riduzione delle perdite, all’ottimizzazione della gestione delle infrastrutture e alla salvaguardia delle fonti di approvvigionamento. I temi legati alla gestione dell’acqua e alla sua tutela, in quanto bene essenziale per la vita, sono anche al centro di molte delle nostre iniziative di comunicazione. La necessità, infatti, è quella di trasferire il valore del nostro operato, rendendo visibile l’invisibile: non solo il ciclo dell’acqua, ma anche l’impegno, lo studio, la ricerca e le dinamiche che attorno ad esso si sviluppano. Il nuovo scenario mondiale ci impone nuove strategie da attuare e raccontare, per trasferire il valore dell’acqua e renderlo concreto nella mente dei cittadini. Per questo abbiamo intrapreso un percorso in cui la comunicazione è divenuta un elemento più che mai strategico di informazione, trasparenza e monitoraggio, che parte dalla condivisione delle nostre azioni di sostenibilità e dei risultati conseguiti, al fine di innescare poi la virtuosa partecipazione di tutti gli attori sociali in gioco. La nostra visione strategica si basa soprattutto su innovazione tecnologica, digitalizzazione e riduzione dei consumi: sono le nostre “azioni per l’acqua”, che abbiamo deciso di raccontare mettendo in campo molteplici strumenti cartacei e digitali, al fine di informare, ma anche sensibilizzare e diffondere consapevolezza sul tema della scarsità della risorsa, descrivendo cosa stiamo facendo e perché lo stiamo facendo, modellando il più possibile i contenuti in relazione ai target da raggiungere. Oltre l’impegno tecnico-operativo, infatti, c’è uno sforzo comunicativo da compiere, su cui siamo costantemente al lavoro per trovare strumenti nuovi e inclusivi, come portali web su cui è possibile visionare in tempo reale lo stato di avanzamento dei nostri interventi, manifesti informativi lungo i cantieri in corso e newsletter periodiche ai nostri utenti. 

Le perdite d’acqua sono l’annoso problema che tutti conosciamo e che, ad oggi, non ha trovato ancora soluzione per motivazioni di ordine economico e forse anche politico. Quali dovrebbero essere, a suo avviso, politiche adeguate per colmare un gap storicamente esistente?  

Scongiurare gli scenari di carenza idrica, legati anche ai cambiamenti climatici di cui stiamo percependo gli effetti, è una delle sfide che i gestori del servizio idrico sono chiamati ad affrontare con urgenza. Mettere in atto i principi di economia circolare, però, vuol dire anche coniugare queste esigenze con il fabbisogno di investimenti, senza gravare sulle economie domestiche e facendo ricorso a forme di finanziamento extra tariffa. Noi siamo al lavoro per potenziare la rete idrica e ridurre gli sprechi anche grazie ai fondi React-Eu e Pnrr che abbiamo intercettato. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere i primi significativi risultati già nel prossimo triennio, attraverso la realizzazione di questo macro-progetto che sta interessando tutto il territorio servito e punta a ridurre le perdite di rete del 50% entro il 2025, attraverso attività di distrettualizzazione che prevedono, tra le altre cose, l’installazione di sistemi smart per la telemisura e la sostituzione delle condotte oramai obsolete. Ma la sfida del climate change va raccolta in ogni fase del ciclo idrico, non solo intervenendo sulle perdite idriche, ma anche sull’efficientamento energetico degli impianti. I nostri interventi vanno anche in questa direzione: essi, infatti, una volta ultimati, ci consentiranno di ridurre i consumi energetici e i relativi costi sostenuti, necessari al funzionamento delle infrastrutture in un territorio dall’articolata composizione morfologica.

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