PNRR: approvati dal MITE i piani su economia circolare e gestione rifiuti
Ambiente

PNRR: approvati dal MITE i piani su economia circolare e gestione rifiuti

Con i nuovi piani approvati sono previste nuove linee guida per le regioni e un aumento degli investimenti nei settori di riciclo e recupero.

Lo scorso 30 giugno, il ministro Cingolani ha firmato i decreti per l’adozione della strategia nazionale per l’economia circolare e l’approvazione del programma nazionale per la gestione dei rifiuti.

Con il varo dei decreti, il Mite attua le riforme per le componenti 1.1 e 1.2 della missione 2 del PNRR. Nello specifico, i due programmi vincoleranno regioni, enti locali e stakeholder di varia natura a confrontarsi con una serie di linee guida volte a garantire il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi che l’Italia si è posta in ambito di gestione di rifiuti urbani e scarti industriali, riciclaggio, valorizzazione delle materie prime seconde e raggiungimento degli standard di neutralità climatica previsti dalle normative UE.

 

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Per i tecnici del ministero, l’attuazione dei due decreti favorirà inoltre gli investimenti verso la “transizione verde” delineata dal piano nazionale di ripresa e resilienza, nello specifico migliorando la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e delineando i paradigmi legati ai modelli di economia circolare.

Il programma nazionale per la gestione dei rifiuti costituisce uno strumento strategico di indirizzo per le Regioni e le Province autonome nella pianificazione della gestione dei rifiuti. Il programma, previsto e definito dall’art. 198-bis del decreto legislativo del 3 aprile 2005, n. 152, ed introdotto dal d.lgs. 3 settembre 2020, n. 116, determina i macro-obiettivi e definisce i criteri e le linee strategiche a cui gli enti locali si dovranno attenere nell'elaborazione dei Piani regionali di gestione dei rifiuti.

Tale programma, comprensivo di dati dettagliati su quantità e tempistiche inerenti le “milestones” sottoscritte dall’Italia in sede europea ed internazionale, sarà vincolante per tutti gli attori coinvolti nella gestione dei rifiuti, garantendo così uno standard uniforme su una tematica che, essendo soggetta a controllo regionale, presenta oggi gravi difformità all’interno del territorio nazionale.

Con la strategia nazionale per l’economia circolare, si vogliono invece definire i nuovi strumenti amministrativi e fiscali per potenziare il mercato delle materie prime seconde, garantendone la competitività in termini di disponibilità, prestazioni e costi rispetto alle materie prime vergini. La strategia interviene pertanto sulla catena di acquisto dei materiali (ad esempio modificando i Criteri Ambientali Minimi per gli acquisti verdi nella Pubblica Amministrazione), sui criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste), sulla responsabilità estesa del produttore e sul ruolo del consumatore, sulla diffusione di pratiche di condivisione e di “prodotto come servizio”.

Lo scopo è quello di dare un assetto organico, minimo ma vincolante, alle svariate iniziative intraprese, tanto nel pubblico quanto nel privato, al fine di semplificare l’accesso al mercato ad operatori e prodotti derivanti da circoli virtuosi di economia del riciclo e del riuso, favorendone la diffusione anche con misure volte a semplificare l’operatività di quelle imprese nascenti in questo settore di recente sviluppo. Non limitandosi a questo, la strategia costituisce, inoltre, uno strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica e definisce una roadmap di azioni e di target misurabili da qui al 2035.

 

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