UE: Approvato il Piano di Azione Climatica 2022-2030
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UE: Approvato il Piano di Azione Climatica 2022-2030

Passa l’accordo siglato con la Commissione. Tra le misure previste in roadmap c’è la fine dei sussidi ai combustibili fossili.

Lo scorso marzo l’UE ha approvato il nuovo Piano di Azione Climatica (EAP) fissando obiettivi fino al 2030 e puntando ad accelerare il percorso di transizione climatica intrapreso fino ad ora.

Con 533 voti a favore, 130 contro e 7 astensioni il Parlamento ha approvato l’accordo, preparato di concerto con la Commissione a dicembre 2021, che decreta gli step da intraprendere per adeguare normativamente gli atti dell’UE agli ambiziosi obiettivi del Green Deal Europeo.

I sei obiettivi tematici prioritari, che l’Europa si è vincolata a raggiungere entro il 2030, sono:

  • Mitigazione del cambiamento climatico ed allineamento agli obiettivi per la riduzione dei gas serra fissati per il 2030
  • Misure di adattamento al cambiamento climatico
  • Avanzamento verso una economia del benessere sostenibile che restituisca al pianeta più di quanto non prenda
  • Perseguimento di misure verso l’obiettivo dell’inquinamento zero, con speciale riguardo alle sostanze chimiche nocive
  • Protezione, mantenimento e ripristino della biodiversità
  • Significativa riduzione delle maggiori pressioni ambientali correlate all’impronta ecologica e dei consumi dell’UE, incluse le misure di riduzione delle emissioni già intraprese per i target del 2030

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In aggiunta, il Piano prevede una ambiziosa serie di misure, legalmente vincolanti, per porre fine ai sistemi pubblici di sussidio ai combustibili fossili e ad ogni altro sussidio considerabile “dannoso per l’ambiente”. Il piano vincola la Commissione a fissare una tabella di marcia per l’individuazione e il phasing-out dei sussidi dannosi per l’ambiente in vigore nei Paesi membri.

Alla pubblicazione del documento seguiranno, nel corso dei prossimi mesi, una serie di delibere della Commissione e degli organi competenti che decreteranno eventuali metodologie, parametri e framework che verranno istituiti o adoperati per misurare il progresso verso gli obiettivi intrapresi.

Quello appena varato è l’ottavo EAP, il primo fu varato dalle allora istituzioni Comunitarie nel 1973. Il ruolo chiave di questo EAP è quello di convertire in obiettivi quantificabili i goal del piano 2030 e porre le basi per il raggiungimento dei goal di decarbonizzazione del 2050. Il piano attuale potrebbe essere il più ambizioso nella storia dell’Unione, che negli anni ha visto crescere di importanza non solo le funzioni (prima tendenzialmente programmatiche) dei piani d’azione ambientali, ma anche, dopo l’adesione agli Accordi di Parigi sul clima nel 2015 e la dichiarazione dello stato di “emergenza climatica” nel 2019, il peso della politica ambientale all’interno della politica Europea in generale.

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