Guida al turismo rigenerativo: cos’è, principi ed esempi
Sostenibilità

Guida al turismo rigenerativo: cos’è, principi ed esempi

Immagine: Canva Free

Evoluzione del turismo sostenibile e responsabile, il turismo rigenerativo non si limita a cercare di ridurre l’impatto positivo dei flussi turistici, ma punta a fare in modo che, da essi, il luogo visitato tragga benefici e vantaggi.

Dopo lo stop forzato causato dalla pandemia, il settore del turismo sta vedendo una rapida ripresa. Secondo i più recenti dati diffusi dall’Unwto, l’organizzazione mondiale del turismo, nel periodo gennaio - luglio 2022 gli arrivi internazionali sono quasi triplicati (+172%) rispetto allo stesso periodo del 2021. Il settore ha recuperato quindi circa il 60% dei livelli pre-pandemia e ci si aspetta una maggior ripresa nel corso del 2023 – 2024.

A fronte di questo trend, diviene ancora più importante interrogarsi sull’impatto ambientale e sociale del turismo. A tal proposito, nel 2020 ha fatto la sua prima comparsa, su un articolo del New York Times firmato dalla giornalista Elaine Glusac, la definizione di “turismo rigenerativo”.

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Cos’è il turismo rigenerativo

Il termine ha introdotto un nuovo modo di concepire il turismo, che per certi versi supera concetti come il turismo sostenibile o responsabile: se questi due si concentrano su una riduzione dell’impatto negativo del turismo sui luoghi, il turismo rigenerativo si pone invece come obiettivo generare valore, contribuire al benessere ambientale, economico, sociale.

La giornalista, nel suo articolo, parlava di “lasciare ogni luogo migliore di come lo si aveva trovato”: l’obiettivo diventa quindi non solo arricchirsi di nuove esperienze limitando il proprio impatto, ma anche contribuire a creare valore.

 

13 principi del turismo rigenerativo

La diffusione e l’evoluzione di questo nuovo modo di interpretare il turismo ha portato alla nascita di Future of Tourism, una coalizione di 6 ONG internazionali, che ha stilato un elenco di 13 principi fondamentali per una forma di turismo in grado di generare reale valore.

I principi identificati sono:

  1. Mantenere uno sguardo d’insieme sulle destinazioni e le loro caratteristiche
  2. Usare standard di sostenibilità
  3. Collaborare per un destination management virtuoso
  4. Scegliere la qualità rispetto alla quantità dei turisti attratti
  5. Lavorare per una equa distribuzione dell’indotto economico derivante dal turismo
  6. Ridurre l’impatto negativo del turismo
  7. Ridefinire le metriche del successo economico
  8. Mitigare l’impatto climatico
  9. Favorire un uso circolare delle risorse
  10. Limitare il consumo di suolo a scopo turistico
  11. Diversificare la provenienza turistica, incentivando anche il turismo di prossimità
  12. Proteggere le caratteristiche e l’identità delle destinazioni
  13. Incentivare le realtà turistiche che si impegnano a rispettare questi principi.

 

Turismo rigenerativo, l’esempio della Nuova Zelanda

Un approfondimento pubblicato da Lonely Planet, ha analizzato l’approccio al turismo rigenerativo adottato dalla Nuova Zelanda.

Per contrastare gli effetti dell’overtourism che il Paese stava sperimentando, con particolare incremento negli anni precedenti alla pandemia, la Nuova Zelanda ha introdotto una sorta di tassa fissa per i viaggiatori, per contribuire alle spese di gestione dei parchi naturali. Inoltre, il Paese sta incentivando molto l’uso di veicoli elettrici, anche per viaggi on the road.

Molto è stato fatto anche dal punto di vista della conoscenza e della valorizzazione della cultura locale: tra le campagne di comunicazione attivate, si aggiunge l’invito alla generazione di contenuti da parte dei visitatori. A chi si reca ad Aeotearoa viene infatti chiesto di recitare la Promessa Tiaki e di condividerla sui propri canali social.

La promessa consiste nel dichiarare che “Viaggiando in Nuova Zelanda mi prenderò cura della terra, del mare e della natura, lasciando impronte leggere. Viaggerò in sicurezza, mostrando attenzione e cura per ciò che mi circonda. Rispetterò la cultura, viaggiando con cuore e mente aperti”. Un modo per far sentire il visitatore parte del sistema di valori dello Stato visitato e per generare maggiore consapevolezza sulla propria opportunità di generare un impatto positivo grazie alla propria presenza.

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