Droni, robot, transizione energetica: la rivoluzione dell’agricoltura 4.0
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Droni, robot, transizione energetica: la rivoluzione dell’agricoltura 4.0

L'agricoltura 4.0 costituisce, in Italia e nel mondo, un settore in forte crescita. Dal monitoraggio da remoto dei macchinari all'utilizzo di droni, dai software gestionali a molto altro, il futuro dell'agricoltura si prospetta, sempre di più, smart & tech.

La chiamano agricoltura 4.0. Espressione utilizzata per definire interventi mirati in campo agricolo a partire da dati (ad esempio, le caratteristiche fisiche e biochimiche del suolo), comprende l’insieme di strumenti e strategie che permettono all’azienda agricola di impiegare tecnologie avanzate in modo sinergico, allo scopo di rendere più efficiente e sostenibile la produzione. Dal monitoraggio da remoto di macchine e attrezzature agricole, ai droni che sorvegliano lo stato vegetativo delle piante, dalle centraline meteo smart alla nuova generazione di software gestionali, alimentati a energia rinnovabile: nella sua totalità, nel 2020 il settore ha fatto registrare un incremento di investimenti del 20% e lo scorso agosto ha assistito alla firma, da parte del Ministero dello Sviluppo economico e del Ministero delle Politiche agricole e forestali, di un decreto che definisce nuove agevolazioni.

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Agricoltura 4.0, le agevolazioni 2021

L'articolo 1, commi da 184 a 196, del decreto legislativo 160/2019 ha esteso al settore agricolo tutte le agevolazioni previste per gli investimenti innovativi delle attività produttive. Dal 2021, in particolare, anche le aziende agricole che dichiarano reddito agrario possono richiedere l’agevolazione fiscale industria 4.0.

Gli investimenti ammessi alle agevolazioni possono essere di tre categorie:

  1. investimenti in beni materiali nuovi generici, con l’eccezione di veicoli e autovetture, fabbricati e costruzioni.
  1. investimenti in beni strumentali materiali nuovi. Si tratta di beni altamente qualificati, per la quale è richiesta anche “l’interconnessione” alla rete aziendale.
  1. investimenti in beni immateriali: software di varie tipologie, con esclusione dei software che servono per il funzionamento della macchina (che, di regola, rientrano nell’elenco precedente).

Agricoltura e nuove tecnologie, i dati

I dati monitorati dall'Osservatorio Smart Agrifood della School of Management Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell'Università degli Studi di Brescia delineano un quadro di grande innovazione per quel che riguarda il settore agricolo italiano. Secondo l'analisi, il mercato italiano dell’agricoltura 4.0 è trainato dai produttori di macchine agricole e ausiliari, responsabili del 73% del fatturato, seguiti dai fornitori di soluzioni IT e tecnologie avanzate (in particolare Internet of Things) con una quota del 17%. Gli investimenti riguardano molteplici comparti: dal monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzatura agricole (36% del mercato) ai software gestionali (13%), ai sistemi di monitoraggio da remoto di coltivazioni e terreni (8%), dai sistemi di supporto alle decisioni (5%), alla soluzione per la mappatura dei terreni (4%), dai robot per le attività (2%) al supporto nelle varie fasi di coltivazione in campo aperto. 

Un grande potenziale di crescita

Secondo gli esperti, il comparto dell'agricoltura 4.0 possiede un ulteriore, grande potenziale di crescita. Nel 2020, infatti, il fatturato mondiale del settore ha raggiunto i 13,7 miliardi di dollari, con un incremento medio del 76%. Attualmente, inoltre, in Italia solo il 3-4% delle superfici agricole è gestito con tecnologie di nuova generazione. A fronte di ciò e dell'atteso incremento, nei prossimi anni, delle risorse dedicate all'innovazione in agricoltura all'interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza, si può presumere che il futuro prossimo dell'agricoltura sia, sempre di più, smart & tech.

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