Rapporto BES: l’istruzione contrasta il divario sociale
Rubriche

Rapporto BES: l’istruzione contrasta il divario sociale

Dal nuovo rapporto Istat sul Benessere Equo e Sostenibile emerge l’importanza dell’istruzione come strumento di difesa contro il disagio economico e sociale.

 

L’istruzione rientra tra i principali strumenti per aumentare il benessere e contrastare il divario sociale: a confermarlo è la nuova edizione del Bes, il rapporto Istat sul Benessere Equo e Sostenibile.

Redatto dal 2010, lo studio permette di fotografare il progresso della società non soltanto dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale, con lo sguardo rivolto sia alle differenze interne del Paese, sia al confronto gli altri Stati europei.
 

Dall’edizione recentemente pubblicata, emerge in particolare la relazione tra istruzione e svantaggio economico: un titolo di studio più elevato corrisponde infatti a una maggiore e concreta protezione da esso. Su 60 indicatori presi in considerazione, emerge che le persone con i titoli di studio più bassi risultano in svantaggio per ben 49 indicatori su 60, con un particolare rischio per la percentuale di occupati che lavorano da casa.

Dal punto di vista strettamente economico, i dati rivelano che l’incidenza della povertà assoluta è del 13,6% per chi ha al massimo la licenza media, per scendere al 2,2% per chi ha la laurea o un titolo equivalente. Nel 2023, il tasso di occupazione delle persone di età tra 20 e 64 anni ha raggiunto l’81,6% tra i laureati (+1,0 punto percentuale), il 68,3% tra i diplomati (+1,0) e il 53,7% per le persone con al massimo la licenza media (+0,8), con forti divari tra Nord, Centro e Sud Italia.
 

Ma l’impatto della formazione sul benessere generale è più ampio e non si limita ai fattori economici, confermandosi un elemento fondamentale per il contrasto al divario sociale: un elevato titolo di studio influenza positivamente anche i fattori legati alle relazioni sociali (volontariato e partecipazione culturale e sociale), alla salute (adeguata alimentazione, eccesso di peso, sedentarietà, mortalità evitabile) e al benessere soggettivo (fiducia generalizzata, giudizio positivo sul futuro, soddisfazione per il lavoro e per le relazioni amicali).

Occorre notare che, nonostante l’importante impatto dell’istruzione sul benessere economico e sociale tutte le misure legate a “Istruzione e formazione” risultano registrare risultati sono sotto la media dei 27 Paesi europei messi a confronto. Dal punto di vista occupazionale, è tutt’altro che idilliaco il confronto con l’Europa, in particolare per quanto riguarda la bassa intensità lavorativa (9,8% per l’Italia, 8,3% per l’Ue) e il rischio povertà (20,1% per l’Italia, 16,5% per l’Ue). Il tasso di mancata partecipazione al lavoro, inoltre, (14,8%) supera di quasi sei punti la media Ue (8,7%) mentre il tasso di occupazione è di 9,1 punti più basso. La percentuale di persone in part time involontario (10,2% nel 2022), nonostante sia in calo da quattro anni, è quasi il triplo della media dell’Unione (3,6%).
 

Dati importanti riguardano anche il rapporto tra istruzione e divario di genere: nonostante gli indicatori siano positivi per le donne nel campo dell’Istruzione e formazione, in ambito Lavoro e conciliazione dei tempi di vita le donne registrano ben 7 indicatori negativi su 12. Ciò si riflette nell’indice di asimmetria nel lavoro familiare – che misura quanta parte del tempo dedicato al lavoro domestico è a carico dalle donne – rimane stabile al 61,6%, interrompendo la tendenza al miglioramento osservata negli anni precedenti: segno che la strada da percorrere per una maggiore equità in tal senso è ancora lunga.

   

Immagine di copertina: Stanley Morales, Pexels

Potrebbero interessarti ...

  • Su di noi

    Nonsoloambiente è un magazine online interamente dedicato all’informazione ambientale, che vuole offrire un contributo alla diffusione della cultura sostenibile, donando ai suoi lettori una visione pluralista e aggiornata sulle principali novità del settore, attraverso contenuti freschi, originali e di qualità.