Approvata la Carta di Venaria
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Approvata la Carta di Venaria

Si è concluso il 30 aprile il G7 Ambiente, Energia e Clima di Torino. È arrivato alla conclusione dei tre giorni l’accordo finale siglato alla Reggia di Venaria.

 

Abbandono dei combustibili fossili e l’uscita dal carbone, crescita delle rinnovabili attraverso l’aumento della capacità di stoccaggio dell’energia, promozione della collaborazione dei G7 nel settore dell’energia da fusione, svincolarsi totalmente dalle importazioni di gas russo, ridurre le emissioni di metano, aumentare la sicurezza e la sostenibilità delle materie prime critiche, eliminare le emissioni di gas serra diversi dalla CO2, creare un “Hub G7” e una “Coalizione G7 sull’Acqua”, sviluppare una Agenda volontaria su tessile e moda circolari, promuovere una transizione verso l’energia pulita nei paesi in via di sviluppo.

Questi i temi tratti durante il G7 di Torino, che si è svolto tra il 28 ed il 30 aprile. Tanti i nuovi impegni e programmi, emersi dalla riunione che si è svolta nella cornice della Venaria Reale. Lo scopo è stato quello di definire un seguito chiaro agli obbiettivi concordati alla COP 28, mandando un messaggio chiaro alle maggiori economie sul tipo di impegno che andrà adottato per rispondere alla sfida del cambiamento climatico.

Sono molto soddisfatto dei risultati del G7 e ringrazio le delegazioni per l’ottimo lavoro svolto” ha affermato il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto. “È stato infatti possibile, con un impegno comune, coniugare le differenti esigenze e sensibilità nel segno di un obiettivo condiviso che è ambientale ed energetico ma anche improntato alla solidarietà fra i paesi del G7 e quelli in via di sviluppo. Vanno in questa direzione le decisioni assunte sull’uscita dal carbone, sulla moltiplicazione della capacità di accumulo di energia, sul sostegno all’adattamento nei paesi del sud del mondo, sull’energia da fusione. È importante che le grandi economie del pianeta assumano la responsabilità e l’onere anche finanziario di condurre la sfida per la transizione ecologica e per attuare un nuovo modello di sviluppo sostenibile”.

Il documento finale del Vertice, inoltre, non ribadisce solo gli impegni ma ne dà il via all’attuazione concreta.

Per quanto riguarda il fronte energetico, l’impegno principale è quello di chiudere le centrali a carbone entro la prima metà del prossimo decennio in modo da rimanere in linea con l’obbiettivo di mantenere l’aumento di temperatura entro il grado e mezzo.

Si punta poi a triplicare la capacità di produzione al 2030 in materia di rinnovabili. I Paesi del G7, infatti, si impegnano a sestuplicare la capacità degli accumuli di energia al 2030, portandola fino a 1.5 TW, a livello globale.

Nascerà un Gruppo di Lavoro sull'Energia da Fusione per quanto riguarda il nucleare, in moda da favorire anche il coordinamento all’interno del G7 sugli aspetti regolatori.​

Ulteriori impegni sono:​

 

- la riduzione del 75% al 2030 delle emissioni di gas metano dalle filiere dei carburanti fossili;

 

- decarbonizzazione degli impianti industriali e hard-to abate ricorrendo alle tecnologie innovative tra cui CCS, l’idrogeno rinnovabile a basse emissioni e biometano;

 

- promuovere la sicurezza di approvvigionamento delle materie prime critiche mediante la concreta attuazione del Piano previsto al G7 dello scorso anno.

 

Tra le nuove iniziative anche il “G7 Adaptation Accelerator Hub”, per trasformare le priorità dei piani di adattamento dei paesi in via di sviluppo più vulnerabili in piani d'investimento con accesso finanziamenti pubblici e privati, e la “Coalizione G7 sull’Acqua”. Entro la fine del 2024, inoltre, verrà sviluppata una “Agenda volontaria sul Tessile e la Moda Circolari” tra governi, imprese, e stakeholder per indirizzare il cambiamento all'interno dell'industria tessile e della moda promuovendo pratiche di economia circolare lungo l'intera catena del valore.

Immagine di copertina: Dennis Klicker

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