Natale e sostenibilità: i consigli “zero spreco” di Lisa Casali
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Natale e sostenibilità: i consigli “zero spreco” di Lisa Casali

Le festività sono, per molti, sinonimo di calore familiare, divertimento e grandi abbuffate. Ma c’è un modo per eliminare gli sprechi di cibo dalle nostre tavole?

Secondo Assoutenti, durante le festività gli italiani sprecheranno oltre 500mila tonnellate di cibo. Questo spreco sarà ancora più costoso per via dei rincari e dell’inflazione che, da mesi, sta caratterizzando il comparto alimentare (e non solo).

Il peso di inflazione e rincari sugli sprechi

Nell’ultimo anno ogni famiglia ha buttato via oltre 252 euro di cibo e lo spreco tende ad essere ancora più impattante nel periodo delle feste. Stando ad un sondaggio condotto da Too Good To Go con YouGov, l’86% degli intervistati ha dichiarato di sprecare cibo durante i pranzi e le cene di Natale. Di questi, il 37% ha ammesso di gettare via un quarto del cibo acquistato.

Uno dei motivi principali dello spreco è l’acquisto eccessivo di prodotti alimentari che quest’anno, però, sembrerebbe essere mitigato da inflazione e rincari. Secondo il Codacons, già lo scorso Natale i prezzi dei generi alimentari erano lievitati: rispetto all’anno precedente gli italiani hanno speso 340 milioni di euro in più, per via di rincari che hanno colpito principalmente prodotti come farine e cereali, riso, pane e pasta.

Oltre al controllo della quantità di cibo da acquistare, ci sono diverse accortezze per evitare lo spreco natalizio. A parlarcene in questa intervista è Lisa Casali.

Contro lo spreco natalizio: la “ricetta” di Lisa Casali

Lisa Casali è scienziata ambientale, esperta di sostenibilità e autrice di 9 volumi dedicati a temi ambientali tra cui la sua ultima uscita in libreria, “Genitori Green” (2023), “Il dilemma del consumatore Green” (2020), “Il grande libro delle bucce” (2019) editi da Gribaudo.

Abbiamo rivolto a Lisa Casali alcune domande sul legame tra Natale e sostenibilità e come fare per limitare gli sprechi sulle nostre tavole.


REDAZIONE: Secondo una rilevazione del Centro Studi Divulga, ogni anno in Italia sprechiamo circa 146 kg di cibo pro capite, un numero che ci fa finire sul (triste) podio dei Paesi europei che sprecano di più. I periodi di festa, purtroppo, portano con sé una quantità di sprechi ancora più alta. Quali sono, secondo la tua filosofia, i piccoli (e grandi) accorgimenti da mettere in campo per rendere più sostenibili le nostre tavole durante le festività?

LISA CASALI: L’abbondanza sulle nostre tavole, la presenza di ingredienti esotici e pregiati sono un must durante le festività natalizie, credo che la prima sfida per ridurre gli sprechi ma anche emissioni di gas serra e impatto ambientale sia l’affermarsi di una coscienza nuova, fatta di sobrietà e senso di responsabilità da vivere come valore positivo.

Probabilmente servirà un cambio generazionale perché possa affermarsi tutto questo come valore e dismettere le care vecchie abitudini di spreco e abbondanza che hanno caratterizzato le varie generazioni dal secondo dopoguerra ad oggi.

Ma un cambio radicale serve davvero, e non solo durante le feste perché le risorse naturali sono sempre più scarse e vulnerabili e perché i cambiamenti climatici sono la più grande minaccia che l’umanità abbia mai dovuto affrontare.

Come individui però è importante non farsi sopraffare dal senso di impotenza di fronte a emergenze così grandi e contribuire ogni giorno attraverso il proprio stile di vita per avere la minore impronta ambientale possibile. Per ridurre gli sprechi in particolare è importante mettere in pratica questi 5 consigli:

  1. Pianificare i pasti e di conseguenza acquistare solo quello che ci serve davvero e siamo certi consumeremo evitando le scorte eccessive;
  2. Cucinare le giuste quantità cercando di non produrre avanzi che non siamo certi poi consumeremo;
  3. Gestire in modo razionale e ordinato la dispensa e il frigorifero tenendo ben in vista i prodotti più deperibili e con confezioni aperte in modo da avere chiare le priorità di consumo;
  4. Cucinare e consumare il 100% dei prodotti, usando anche le parti considerate meno nobili come, ad esempio, la buccia della zucca, la parte verde del porro, le foglie del cavolfiore, la buccia della frutta;
  5. Privilegiare le tecniche di cottura che “sprecano” meno nutrienti (es. le vitamine) come la cottura a vapore, quella nel wok o in microonde.


REDAZIONE: Eliminare la fame nel mondo e favorire la sicurezza alimentare è anche uno degli obiettivi dell’Agenda 2030. Quali sono, dal tuo punto di vista, le strategie più efficaci che possiamo adottare, sia a livello individuale che collettivo, per contribuire a questi obiettivi, in particolare riducendo gli sprechi alimentari? E in che modo credi che queste azioni possano influenzare positivamente non solo la sostenibilità ambientale, ma anche società ed economia?

LISA CASALI: Ci sono alcuni gesti concreti, rispetto al nostro stile di vita alimentare che hanno un importante impatto sulla tutela delle risorse naturali, della biodiversità e del clima:

  1. Scegliere un’alimentazione il più possibile vegetale riducendo al minimo il consumo di prodotti animali, in particolare carni e latticini provenienti da bovini che hanno un forte impatto sul consumo di risorse e emissione di gas serra;
  2. A proposito di frutta e verdura consumare solo prodotti di stagione, di produzione locale e ancora meglio se con certificazione Agricoltura Biologica. Seguire questo consiglio garantisce un minor utilizzo di chimica nel campo, una maggiore tutela di acque, terreno e biodiversità. Una minore lavorazione del terreno garantisce inoltre un minore rilascio di gas serra;
  3. Privilegiare prodotti lavorati meno possibile, più la produzione è artigianale o fatta in casa maggiori sono i benefici in generale per la salute e l’ambiente.
   


Immagine di copertina: Jed OwenUnsplash

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