Nel 2040 si potrà utilizzare l’80% di plastica in meno grazie all’economia circolare
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Nel 2040 si potrà utilizzare l’80% di plastica in meno grazie all’economia circolare

Immagine: Catherine Sheila, Pexels

Secondo il Rapporto del Programma ambientale delle Nazioni Unite, l’inquinamento da plastica potrebbe essere ridotto dell’80% entro il 2040.


Un futuro senza plastica è possibile? Secondo il nuovo Rapporto pubblicato dall’Unep la risposta è assolutamente affermativa: stando alle stime del Programma ambientale delle Nazioni Unite, l'inquinamento da plastica potrebbe essere ridotto dell'80% entro il 2040, a patto di integrare alcune specifiche strategie. Se, da una parte, la plastica è uno dei materiali più prodotti e utilizzati al mondo, dall’altra porta con sé dei costi ambientali e sociali decisamente elevati.

Secondo il rapporto Dalberg “Plastics: the costs to society, the environment and the economy” commissionato dal WWF, l’intero ciclo di vita della plastica (dalla produzione allo smaltimento) è costato nel solo 2019 circa 3.700 miliardi di dollari.

Da qui, l’importanza sempre più centrale di ridurre il consumo di plastiche e investire in un’economia del riuso.

I dati del Report Unep

Secondo il Rapporto Unep “Chiudere il rubinetto: come il mondo può mettere fine all'inquinamento da plastica e creare un'economia circolare”, l’inquinamento da plastica potrebbe essere drasticamente ridotto entro il 2040.

La soluzione proposta dai ricercatori per raggiungere questo risultato si basa sul modello delle tre R: riuso, riciclo e riorientamento della produzione.Quanto al riutilizzo, il report ribadisce l’importanza del riuso per allungare la vita dei rifiuti plastici e reintrodurli sul mercato. Una politica di riuso efficiente potrebbe portare da sola ad un abbattimento del 30% dell'inquinamento nei prossimi 17 anni.

Oltre al riutilizzo, il riciclaggio può contribuire a creare nuovi prodotti e abbattere di un ulteriore 20% l’inquinamento. Infine, con il concetto di riorientamento della produzione, il report suggerisce di ricercare soluzioni alternative alla plastica, molto più sostenibili. Questo permetterebbe di abbattere l’inquinamento di un altro 17%. 

I vantaggi della riduzione dell’uso della plastica

La produzione di plastica ha avuto livelli di crescita costanti nel mondo a partire dagli anni ‘50 del Novecento. Questo problema, però, è più che mai attuale: basti pensare che, secondo l‘OCSE, nel 2022 sono stati prodotte 430 milioni di tonnellate di plastica. La maggior parte di questa produzione è destinata a diventare rifiuto (spesso dopo un solo utilizzo).

Le soluzioni suggerite nel Rapporto Unep potrebbero generare un risparmio di 1.270 miliardi di dollari, tenendo in considerazione i costi e i ricavi del riciclo. Per non considerare gli ulteriori 3.250 miliardi di dollari risparmiati per salute, tutela degli ecosistemi marini e altri elementi collaterali.

Questo risparmio potrebbe a sua volta dare vita a circa 700.000 posti di lavoro entro il 2040, concentrati specialmente nei Paesi a basso reddito.

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L’importanza del tempismo

Una delle raccomandazioni più importanti contenute nel Rapporto (pubblicato in ragione di un prossimo incontro per ridiscutere i negoziati sul clima a Parigi) è agire in fretta.

Questo perché un ritardo nelle politiche di gestione della plastica potrebbe far aumentare di circa 80 milioni di tonnellate l’inquinamento da plastica entro il 2040 e rallentare ancora di più la corsa al raggiungimento degli obiettivi climatici.

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