Consorzio Italiano Implementazione Detox: gli obiettivi 2030 per la sostenibilità della filiera
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Consorzio Italiano Implementazione Detox: gli obiettivi 2030 per la sostenibilità della filiera

Il Consorzio Italiano Implementazione Detox si è riunito online per discutere dei nuovi obiettivi di sostenibilità 2030 della filiera moda. Al centro logistica, ricerca, tracciabilità, ecodesign, economia circolare e innovazione chimica

Il Consorzio Italiano Implementazione Detox riunisce grandi brand della moda che hanno come obiettivo quello di rendere più sostenibile la loro filiera produttiva. I principi del Consorzio sono stati ribaditi nel corso dell’ultima Assemblea, tenutasi online per discutere degli obiettivi 2030 di sostenibilità relativi al settore moda. L’incontro è stato condotto da Andrea Cavicchi, presidente del CID e ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Chiara Campione, Head della Corporate and Consumers Unit di Greenpeace Italia; Gabriele Maggio, Presidente & CEO di Stella McCartney; Frank Michel, direttore esecutivo di ZDHC Foundation.

I temi dell’Assemblea

Durante l’Assemblea sono state presentate le ultime novità e le proposte legate all’implementazione di pratiche sempre più sostenibili per la filiera. Una delle novità è il progetto City Gate sulla logistica, in collaborazione con l'Interporto della Toscana Centrale. City Gate consente di tracciare gli spostamenti e di utilizzare, in un secondo step, mezzi green per trasportare le merci collettivamente all’interno del distretto pratese. Attualmente il progetto è in fase pilota e "l'obiettivo - ha spiegato Cavicchi - è di rendere più efficiente la filiera, tracciare il prodotto e quindi ridurre l'impatto ambientale, partendo dalla riduzione dell'inquinamento dato anche dalle movimentazioni dei semi lavorati nel tessile".

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Altro tema trattato in Assemblea è il protocollo d'intesa tra CID e fondazione ZDHC per la creazione di un modello standard nella gestione chimica per un'economia circolare in grado di ridurre gli sprechi nell’industria. Infine, non meno rilevante è The time is now!, il progetto di CID, in collaborazione con IED e Greenpeace Italia rivolto alle nuove generazioni di designer. "L'edizione 2020 del progetto ha chiesto agli studenti di ridisegnare l'identità del Green Market di Greenpeace Italia, immaginando prodotti che nel loro utilizzo possano orientare comportamenti sostenibili e la riduzione dei consumi", ha spiegato Chiara Campione, Head della Corporate and Consumers Unit . "Questa seconda edizione del contest 1.5, il cui il numero indica l'aumento massimo della temperatura media globale, secondo gli accordi di Parigi per limitare i cambiamenti climatici, ha spinto i ragazzi a confrontarsi con questa sfida ed immaginare la moda del futuro grazie alla materia prima di aziende virtuose" ha dichiarato Giovanni Ottonello, art director IED.

L'assemblea si è chiusa con la tavola rotonda dedicata agli obiettivi 2030: "Detox to 2030. I nuovi valori di sostenibilità dell'industria della moda". Secondo il CEO Stella McCartney Gabriele Maggio la sfida più grande è quella di costruire un “processo che ci consenta di ridurre a zero l'impatto di prodotti già consumati e venduti”, ma al contempo anche quella di “creare un sistema integrato per cui il cliente finale percepisca meglio il valore di un prodotto sostenibile". Su questo aspetto è concorde Chiara Campione di Greenpeace Italia: "La pandemia ha messo ancor di più l'emergenza ambientale al centro del dibattito pubblico. Dopo il primo lockdown pensando ad una ripartenza ci si è interrogati sulla esigenza di porre il pianeta e le persone prima del profitto. Le nostre proposte si basano su soluzioni che smettono di premiare chi inquina e mettono al centro la promozione di modelli di business resilienti ed alternativi seguendo l'esempio della filiera tessile promossa dal CID”.

Rilevante anche la dichiarazione di Frank Michel, direttore esecutivo di ZDHC, dedicato all’eliminazione delle sostanze chimiche nocive. "Il lavoro fatto in Italia con Detox - ha dichiarato Frank Michel - insieme a quello che stiamo facendo come Fondazione ZDHC a livello mondiale, porta a aumentare il valore del prodotto tessile che è più controllato, sicuro e sostenibile".

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