Economia Circolare: fissati 8 obiettivi prioritari per l’Italia
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Economia Circolare: fissati 8 obiettivi prioritari per l’Italia

Mentre le adesioni alla piattaforma italiana per l’economia circolare crescono, in occasione della Seconda Conferenza Annuale ICESP sono stati fissati gli otto obiettivi prioritari per favorire la conversione alla circolarità dell’economia nazionale.

ICESP, la piattaforma italiana degli stakeholder dell’economia circolare (Italian circular economy stakeholder platform) coordinata da ENEA, ha festeggiato il suo secondo anno di vita in occasione dell’Annuale Conferenza ICESP.

Nata nel 2018 con con il sostegno di 16 aderenti, ICESP è arrivata in un anno a contare 53 firmatari, numero che oggi, a due anni dalla fondazione, è salito a 100. I soggetti aderenti alla piattaforma provengono da mondi molto distanti tra loro, e tra le loro fila si possono contare istituzioni, regioni, comuni, sindacati, università, istituti di ricerca, associazioni e imprese.

Lo scopo finale di ICESP è il passaggio del Paese Italia a un sistema economico quanto più possibile circolare. Per raggiungere questo obiettivo l’intenzione è quella di adottare una Strategia nazionale sull’economia circolare basata su un piano d’azione concreto e realizzabile e, al contempo, creare un’apposita Agenzia per l’uso efficiente delle risorse. Nella visione di ICESP tutto questo dovrà essere realizzato senza la creazione di nuovi organismi e strutture, ma sfruttando quelle già esistenti e avvalendosi così di competenze già consolidate.

La piattaforma ICESP basa la sua attività su sei differenti gruppi di lavoro e otto obiettivi prioritari, punti, questi, che sono stati individuati nel corso della Seconda Conferenza Annuale e che, sulla scia di quanto realizzato già da altri Paesi dell’Unione Europea, sono stati inseriti in un’Agenda strategica nazionale per l’economia circolare.

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Tra questi otto interventi prioritari si identificano la realizzazione di nuovi strumenti economici, normativi, regolamentari, tecnici e di monitoraggio, lo sviluppo del mercato dei sottoprodotti e dei materiali riciclati, il potenziamento delle infrastrutture, la formazione di nuove figure professionali e la diffusione della cultura della circolarità.

Ricerca ed eco-innovazione; diffusione di conoscenza e formazione; strumenti di policy e governance con focus su end of waste; strumenti per la misurazione; sistemi di progettazione, produzione, distribuzione e consumo sostenibili e circolari con focus su tre filiere strategiche quali costruzione e demolizione, tessile-abbigliamento e moda, mobilità elettrica; buone pratiche e approcci integrati: sono questi i sei gruppi di lavoro attorno ai quali è organizzata la struttura di ICESP. Ognuno di questi gruppi ha contribuito all'elaborazione di oltre 60 buone pratiche dedicate alle filiere produttive e alle aree urbane e periurbane e suddivise per aree tematiche: gestione dei rifiuti, produzione e consumo, innovazione e investimenti.

I sei gruppi di lavoro si sono inoltre attivati per stendere dei rapporti di analisi delle pratiche di economia circolare già esistenti su tutto il territorio nazionale, per comprendere quali siano le criticità ancora presenti in modo da intervenire tempestivamente per favorire la svolta in chiave circolare dell’intero Paese.

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