Cina: la prima roadmap per un’ agricoltura più sostenibile
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Cina: la prima roadmap per un’ agricoltura più sostenibile

La Cina, impegnata a fronteggiare la crescita della domanda alimentare, ha adottato le prime linee guida per pratiche di coltivazione meno invasive e inquinanti.

La Cina guarda a un futuro più verde e, per farlo, punta sull’agricoltura. Il Governo cinese ha diffuso le linee guida per una roadmap destinata allo sviluppo dell’agricoltura biologica e sostenibile, capace di rispondere al fabbisogno alimentare del Paese.

Per la Cina si tratta di una importante novità: le linee guida per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura sono le prime adottate dal Governo per fissare obiettivi volti alla conservazione delle risorse e alla tutela ambientale. L’obiettivo è quello di contrastare l’eccessivo sfruttamento del suolo e delle risorse idriche, pur andando incontro a una domanda alimentare crescente.

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Tra le linee guida del documento troviamo il mantenimento di una certa quantità di terreno arabile, la prevenzione dal peggioramento della qualità dei terreni, la crescita zero nell’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, scarti animali e copertura in plastica.

Le linee guida segnano obiettivi a breve e medio termine, con alcuni step fissati per il 2020 e successivi traguardi da raggiungere entro il 2030. In questo modo si vuole controllare uno sviluppo che, in termini quantitativi, è già in corso: negli ultimi 5 anni la Cina ha investito molto sulla modernizzazione agricola, portando la produzione di grano oltre i 600 milioni di tonnellate e la produzione di frutta e verdura oltre i 700 milioni.

Resta da risolvere, però, il problema di un approccio ancora troppo intensivo, responsabile di grande inquinamento e di un rapido peggioramento delle condizioni ambientali delle aree agricole. È necessario poter rispondere alla domanda in crescita con metodi di produzione più sostenibili e rispettose degli ecosistemi, spesso già compromessi.

Esempi virtuosi, in realtà, già esistono nel territorio cinese: nella regione di Jilin, nel Nord Est della Cina, i coltivatori di riso hanno iniziato a testare l’allevamento di anatre per la produzione di riso più sano e sostenibile. Sono proprio le anatre, qui, a mangiare l’erba infestante sostituendosi ai pesticidi e ai fertilizzanti. Una semplice intuizione che permette di ottenere, dallo stesso campo di riso, un guadagno maggiore riducendo i rischi ambientali (fino a 300 dollari in più per un campo di 667 mq).

Tra i coltivatori della zona l’abitudine si sta diffondendo e si inizia a sperimentare con la presenza di altri animali, come granchi o gamberi, per aumentare la qualità della produzione senza ricorrere a prodotti inquinanti. Un piccolo passo, per un Paese che di strada ne ha ancora moltissima da fare per migliorare il proprio rapporto con l’ambiente.

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