Energia
Alessandro Coppola Direttore Affari Istituzionali GE Italia, propone a Nonsoloambiente un approfondimento in merito all'incentivazione delle rinnovabili.
Gli investimenti mondiali diretti per attività industriali cresceranno a livello di $1.5-1.8T all'anno nei prossimi tre anni, ma l'Europa da polo di attrazione (70% negli anni 80) è passata ad un ruolo secondario (30%) vs i Paesi emergenti. Attrarre investimenti significa più risorse per R&D, più massa critica, più competitività, minor costo del denaro, più peso politico.
Occorre quindi sviluppare una "Politica dell'Attrattività" Europea, per riportare gli investimenti stranieri diretti in Europa ai livelli del passato, con attrazione di oltre il 50% degli investimenti annui complessivi mondiali in Europa. Le seguenti azioni appaiono essere, nel loro insieme, un approccio indispensabile a tale Politica:
• Fiscalità certa e trasparente, con agenzia dedicata per investitori esteri, parità di opportunità e trattamento per investitori di differenti nazionalità, no ad atteggiamenti di controllo vessatori vs. Aziende straniere.
• Chiara roadmap mirata alla accelerata introduzione di decreti attuativi per semplificazione fiscale circa investimenti esteri in attività industriali, evitando chiaramente incentivazione di investimenti puramente speculativi.
• Incrementare la stabilità finanziaria e ridurre l'impatto dei costi di sistema sugli investimenti industriali.
• Ridurre burocrazia, migliorare visibilità trasparenza regolatoria, semplificazione... no a sovrapposizione tra autorità centrali ed autorità locali, migliorare significativamente la produttività delle amministrazioni locali.
Gli investimenti fatti su fonti energetiche rinnovabili, sono sicuramente stati una delle novità di maggior rilievo negli ultimi dieci anni; il successo ottenuto, forse anche eccessivamente travolgente rispetto alle pianificazioni ed integrazioni possibili, non ha però ...
