Osservatorio Food Sustainability: l’importanza delle start-up agrifood
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Osservatorio Food Sustainability: l’importanza delle start-up agrifood

L'Osservatorio Food Sustainability 2022 fa luce sul ruolo delle start-up agrifood per garantire sicurezza e sostenibilità del cibo. Il resoconto mappa, inoltre, soluzioni contro la crisi alimentare e gli sprechi.

Nel mese di ottobre si è celebrata la Giornata Mondiale per l’Alimentazione: un’iniziativa che, anno dopo anno, pone l’accento sull’emergenza alimentare nel mondo e sulla necessità di avere cibo sempre più accessibile, sicuro e sostenibile. Secondo i dati diffusi dalla FAO, il livello di insicurezza alimentare nel mondo è allarmante e destinato a peggiorare, con 828 milioni di persone che soffrono la fame.

Proprio in quest’ottica lavora l’Osservatorio Food Sustainability, un’iniziativa della School of Management del Politecnico di Milano, nata nel 2017, che recentemente ha pubblicato l’edizione 2022, tutta dedicata al ruolo delle start-up agrifood nel miglioramento della sicurezza alimentare e nella transizione a modelli di produzione e consumo più sostenibili e inclusivi.

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Start-up Agrifood: quante sono e come lavorano?

Sono 7.337 le start-up agrifood censite in tutto il mondo, nel quinquennio tra il 2017 e il 2021. Ben il 34% di queste realtà lavora per raggiungere almeno uno degli obiettivi dell’agenda 2030. L’Italia, con le sue 85 start-up agrifood, di cui il 35% è classificato come sostenibile, si piazza al ventitreesimo posto. Le soluzioni proposte, tra modelli di collaborazione, riduzione degli sprechi e misurazione della sostenibilità. Per garantire l’accesso al cibo, sempre più messo a rischio dall’urbanizzazione crescente e dall’aumento della povertà, le iniziative di distribuzione di cibo in contesti urbani hanno adottato diversi modelli di cooperazione. Tra questi, l’Osservatorio ne ha individuati 4 ricorrenti, basati sulla cross-medialità: il recupero e la ridistribuzione di eccedenze alimentari tramite donazione, la spesa sospesa, la trasformazione dell’eccedenza in altri prodotti a più lunga vita residuale (oppure in pasti cucinati) e, infine, il supermercato sociale. Sono poi 79 le soluzioni che l’Osservatorio ha individuato in fatto di riduzione degli sprechi attribuibili alla catena del freddo. Anche la misurazione delle performance di sostenibilità della filiera ha meritato l’attenzione dell’Osservatorio, che- ponendo l’accento sull’importanza del packaging- definisce indicatori di prestazione analizzando aspetti di circolarità e sostenibilità. L’Osservatorio mappa, dunque, 35 eco-tools tra software, linee guida e check list, atti a misurare le performance di sostenibilità, riciclabilità e circolarità del packaging.

Dallo studio emerge, dunque, il ruolo fondamentale delle start-up dell’agrifood nella promozione della sicurezza alimentare tramite servizi, tecnologie e modelli di business innovativi. Il loro ruolo non può certo escludere la responsabilità di politici e decisori, ma il contributo delle imprese può dare importanti risultati, che meritano di essere incentivati e sostenuti.

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