Nuovi OGM: una petizione contro la deregolamentazione nell’Unione Europea
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Nuovi OGM: una petizione contro la deregolamentazione nell’Unione Europea

Sono oltre 40 le associazioni europee che si battono affinché anche i nuovi Ogm restino correttamente regolamentati ed etichettati. #IchooseGmoFree è la campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini europei, promossa nel nostro Paese dal Coordinamento Italia libera da ogm.

Prevenire il rischio di deregolamentazione dei nuovi ogm nell'Unione europea. Questo è l'obiettivo della petizione che, al grido di #IchooseGmofree, è stata lanciata per mobilitare i cittadini del Vecchio Continente e indurli a chiedere che la normativa in materia di ogm venga mantenuta anche per i prodotti ottenuti con le nuove tecniche genomiche.

L'attuale contesto

Secondo l'attuale giurisdizione europea, ogm vecchi e nuovi sono soggetti ad autorizzazione sulla base di un principio di precauzione che garantisce:

  • la valutazione del rischio per la salute umana e l’ambiente;
  • la trasparenza per i produttori e gli agricoltori;
  • un’etichettatura chiara.

Ora, tuttavia, la Commissione europea sta lavorando a un quadro giuridico in materia di piante ottenute mediante mutagenesi e cisgenesi, che potrebbe modificare tali regole, compromettendo potenzialmente sicurezza e trasparenza dell'informazione. Lo scorso 29 aprile 2021, infatti, la Commissione europea ha pubblicato - su richiesta del Consiglio- uno studio sugli “Ogm di nuova generazione”, a cui attribuisce “il potenziale di contribuire a un sistema alimentare più sostenibile nel quadro degli obiettivi del Green Deal europeo e della strategia ‘dal produttore al consumatore farm to fork” e annunciando di voler cominciare “un processo ampio e aperto di consultazione per discutere il progetto di un nuovo quadro giuridico per queste biotecnologie”. Per questa ragione, numerose associazioni si stanno mobilitando affinché le istituzioni europee e i singoli Stati membri non cedano alle pressioni delle lobby dell’agro-biotecnologia, che puntano a facilitare la circolazione nel mercato europeo di semi e cibo prodotti con i nuovi OGM, a discapito della consapevolezza alimentare.

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Cosa sono i nuovi OGM

Le “nuove tecniche genomiche”- o nuovi OGM - riguardano, in generale, tre tipi di ingegneria genetica:

  • la mutagenesi, che induce una modifica del genoma attraverso agenti mutageni, senza l'inserimento di materiale genetico;
  • la cisgenesi, che si basa sull'inserimento di geni appartenenti alla stessa specie o specie affini, sessualmente compatibili, riproducendo dunque variazioni che potenzialmente potrebbero avvenire in natura;
  • la transgenesi, che prevede l'inserimento di geni estranei, provenienti da specie diverse e sessualmente incompatibili, senza escludere geni che provengono da “regni” diversi.

La petizione

La petizione, promossa all'interno della campagna #IchooseGMOFree, prevede un'ampia coalizione di organizzazioni europee, unita nel chiedere ai cittadini europei di esortare i politici nazionali e ai membri del Parlamento europeo a prendere posizione contro la deregolamentazione dei nuovi OGM in Europa. In Italia, l'iniziativa è promossa dal Coordinamento Italia libera da ogm (Cilo), composto da 29 associazioni contadine, del biologico, ambientaliste e della società civile – tra cui Slow Food, FederBio e Wwf – attraverso la campagna #ItaliaLiberadaOGM.

In vista dell’imminente proposta della Commissione europea, invitiamo ogni cittadino dell’Ue a firmare la nostra petizione indirizzata ai responsabili politici nazionali. Chiediamo all’Ue che i nuovi Ogm siano correttamente regolamentati ed etichettati” si legge sul sito di Slow Food Italia. I politici nazionali e gli eurodeputati sono stati rispettivamente nominati ed eletti per rappresentare i nostri migliori interessi. Hanno il potere di fermare il piano della Commissione europea di allentare le regole per i nuovi OGM che presentano rischi per l’ambiente e la nostra sovranità alimentare. Ricordiamo loro che vogliamo mantenere la nostra libertà di scegliere o meno il cibo GM”.

E' possibile firmare la petizione sui siti delle differenti associazioni.

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