3 esempi di packaging sostenibili a cui ispirarsi
Sostenibilità

3 esempi di packaging sostenibili a cui ispirarsi


L’attenzione verso l’ambiente e la tutela degli ecosistemi passa anche dall’imballaggio dei prodotti: ecco le idee di packaging sostenibili più rivoluzionarie per sostituire la plastica.

La sostenibilità ambientale e il business non vanno sempre di pari passo, specie quando si tratta di imballaggi di prodotti. Molti degli imballaggi nei quali ci imbattiamo più spesso, dai tubetti di dentifricio ai sacchetti di patatine, non sono riciclabili.

Sebbene il packaging rappresenti solamente una parte dell’impatto ambientale esercitato da un prodotto, questo può essere sicuramente reso quanto più green possibile, grazie a materiali alternativi alla classica plastica, come ad esempio il cartone.

Utilizzare materiale riciclabile porterà benefici non solo all’ambiente, ma anche all’immagine aziendale: l'imballaggio è la prima cosa che vedono i consumatori e, proprio per questo, può influenzare le loro decisioni di acquisto, soprattutto se hanno una spiccata sensibilità verso la salvaguardia del Pianeta.

Vediamo ora quali sono le 3 idee di packaging sostenibili da cui lasciarsi ispirare.

Eco packaging di Deliveroo

Deliveroo, una delle più famose aziende di food delivery, ha recentemente annunciato una grande novità: presto abbraccerà l’eco packaging per abbandonare la plastica.

L’azienda inglese ha reso nota la sua imminente collaborazione con più di 35mila ristoranti nei 12 Paesi in cui è presente, dando loro un imballaggio ecosostenibile per il cibo da consegnare a domicilio.

In Italia, la svolta green di Deliveroo è prevista per la fine del 2018, quando sarà disponibile per l’utente selezionare tramite l’App l’opzione “No posate”. Così, al momento della consegna si eviteranno le posate in plastica, con grande risparmio per l’ambiente.

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Skipping Rocks Lab: imballaggi a base di alghe

Skipping Rocks Lab è una start-up innovativa di packaging sostenibile londinese che produce packaging sostenibili a base di materiale naturale. Nello specifico, la startup utilizza sostanze estratte da piante e alghe marine, per creare imballaggi a basso impatto ambientale.

Il primo prodotto di Skipping Rocks Lab è Ooho, un imballaggio flessibile sferico che può essere utilizzato anche per contenere liquidi, dall’acqua alle bevande analcoliche, dagli alcolici ai cosmetici.

Composto al 100% da alghe, Ooho è biodegradabile in 4-6 settimane e il materiale utilizzato è in realtà più economico della plastica.

Biotrem: piatti di crusca biodegradabili

Biotrem è un’azienda che, fin dagli anni ’90, ha dato il suo contributo per diffondere il verbo dell’imballaggio green. La società, nata da un’idea di Jerzy Wysocki, offre una gamma completa di piatti completamente biodegradabili e posate a base di crusca di frumento e di plastica di origine vegetale.

L’iter produttivo di Biotrem non richiede notevoli quantità di acqua o di estrazione di materie prime, o l’uso di composti. Partendo da una tonnellata di crusca di frumento (sottoprodotto del processo di macinazione), l’azienda produce fino 10mila pezzi di stoviglie completamente biodegradabili in soli 30 giorni. Un’ottima alternativa alla plastica che, soprattutto nell’ultimo periodo, sembra subire un certo ridimensionamento negli imballaggi (almeno nelle dichiarazioni di intenti).

Ad esempio, lo scorso marzo, Lidl Italia ha annunciato il suo obiettivo per il 2025: ridurre l’impiego di materiali plastici di almeno il 20%, puntando sugli imballaggi sostenibili. Il percorso individuato è quello di rivedere il packaging e repackaging delle proprie “private label”, che rappresentano circa l’85% dell’assortimento secondo l’azienda.

Siamo consapevoli che la strada del cambiamento sarà ancora lunga, anche perché non ci sono ancora soluzioni che possano sostituire il packaging tradizionale per alcuni prodotti, ma confidiamo nell’innovazione tecnologica e nella volontà di costruire alternative sempre più sostenibili.

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