Il Decreto rifiuti: un passo fondamentale verso l’economia circolare

Il Decreto rifiuti: un passo fondamentale verso l’economia circolare

Nelle giornate dell’11, 12 e 14 settembre sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale italiana i decreti di recepimento di 3 delle 4 direttive europee del “Pacchetto Economia Circolare” approvate dal Consiglio europeo il 22 maggio 2018 ed aventi ad oggetto: rifiuti, imballaggi e rifiuti di imballaggio, rifiuti di apparecchiature elettrice ed elettroniche (RAEE), veicoli fuori uso.

Senza dubbio questo evento segna un momento importante per l’affermazione dell’economia circolare nel nostro Paese e per l’adozione di una vera e propria strategia “green” a lungo termine. In particolare il Decreto legislativo 3 settembre 2020 n. 116 di “Attuazione della direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e attuazione della direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio” (d’ora in poi Decreto rifiuti) entrerà in vigore in Italia a partire dal 26 settembre introducendo alcune modifiche importanti alla Parte IV del Codice dell’ambiente. Di seguito un’analisi di alcune delle novità introdotte in materia di rifiuti dal medesimo Decreto.


Responsabilità estesa del produttore

Cambia l’istituto della responsabilità estesa del produttore facendovi rientrare qualsiasi persona fisica o giuridica che professionalmente sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti (produttore del prodotto).


Registro nazionale dei produttori

Al fine dello svolgimento da parte del Ministero dell’ambiente della funzione di vigilanza e controllo sul rispetto degli obblighi derivanti dalla responsabilità del produttore viene istituito il Registro nazionale dei produttori a cui sono tenuti ad iscriversi tutti i soggetti sottoposti al regime di responsabilità estesa del produttore.

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Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti

Al fine di promuovere la prevenzione dei rifiuti viene adottato il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti con cui vengono previste misure volte alla promozione e il sostegno di modelli di produzione e consumo sostenibili e che riducano la produzione di rifiuti alimentari nella produzione primaria. Il Programma nazionale fissa, inoltre, i macro-obiettivi, definisce le linee strategiche cui le Regioni e le Province autonome dovranno attenersi nell'elaborazione dei Piani regionali di gestione dei rifiuti.


Nuovi obiettivi per procedere verso l’economia circolare

Vengono ridefiniti gli obiettivi per procedere verso una dimensione sempre più improntata sull'economia circolare. In particolare l’articolo 181 nella nuova formulazione prevede che entro il 2025, 2030 e 2035 la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani saranno aumentati rispettivamente almeno al 55 per cento in peso, al 60 per cento in peso e al 65 per cento in peso.

Le recenti novità introdotte dal Legislatore italiano in materia di “end of waste” (la disciplina relativa alla cessazione della qualifica di rifiuto) sebbene da un lato siano sinonimo di condivisione degli ideali e degli obiettivi della politica comunitaria, impongono inevitabilmente che tra i cittadini e le Istituzioni vi sia un dialogo costante e continuo al fine di trovare soluzioni che consentano una vera e propria riprogettazione dei contesti urbani.

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