Il Biogas e le Comunità dell’Energia: l’Italia è quarta al mondo
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Il Biogas e le Comunità dell’Energia: l’Italia è quarta al mondo

Dopo Germania, Cina e Stati Uniti, l’Italia si afferma sullo scenario interazionale per l’utilizzo di Biogas in agricoltura, fonte rinnovabile in grado di ridurre l’inquinamento dell’aria.

Il biogas è una delle fonti alternative più utilizzate per la produzione di energia rinnovabile. E' il frutto della degradazione, in assenza di ossigeno di varie sostanze organiche ad opera di numerosi batteri. L'energia racchiusa nei legami chimici è poi rilasciata e immagazzinata principalmente in metano (CH4) il quale, assieme all'anidride carbonica (CO2) è il principale costituente del biogas. Altre sostanze presenti in minor percentuale sono ossido di carbonio, azoto, idrogeno, idrogeno solforato.

Il biogas possiede un alto potere calorifico e può essere convertito in elettricità e calore. Il residuo della fermentazione è il digestato, un materiale liquido, completamente inodore e ad altissimo valore agronomico, con caratteristiche migliorative rispetto al materiale di partenza. Il biogas è indicato dall'UE tra le fonti energetiche rinnovabili non fossili che possono garantire non solo autonomia energetica, ma anche la riduzione graduale dell'attuale stato di inquinamento dell'aria e quindi dell'effetto serra. 

Di recente, anche a livello europeo si sta diffondendo il concetto di comunità dell’energia che è presente anche nelle direttive del “winter package”. È prevista secondo la Direttiva UE 2019/944  come una persona giuridica fondata sulla partecipazione volontaria e aperta dei cittadini e già prima secondo la Direttiva UE 2018/2001 che aveva già definito la comunità di energia rinnovabile come un soggetto giuridico. L’Italia è uno dei principali produttori di biogas in agricoltura, quarta al mondo dopo Germania, Cina e Stati Uniti.

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 Il CIB – Consorzio Italiano Biogas è la prima aggregazione volontaria che riunisce aziende agricole produttrici di biogas e biometano da fonti rinnovabili. Si tratta di società industriali fornitrici di impianti, tecnologie e servizi per la produzione di biogas e biometano, enti ed istituzioni che contribuiscono alla promozione della digestione anaerobica per il comparto agricolo.
Il CIB è attivo sull'intera area nazionale e rappresenta tutta la filiera della produzione di biogas e biometano in agricoltura,con l’obiettivo di fornire informazioni ai Soci per migliorare la gestione del processo produttivo e orientare l’evoluzione del quadro normativo per favorire la diffusione del modello del  Biogasfattobene® e raggiungere gli obiettivi al 2050 sulle energie rinnovabili e la lotta al cambiamento climatico.

Stando ai dati forniti dal CIB, In Italia sono operativi più di 1.500 impianti di biogas (di questi 1.200 in ambito agricolo). Potenzialmente il nostro Paese potrebbe produrre al 2030 fino a 8,5 miliardi di metri cubi di biometano, pari a circa il 12-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale. Nel lungo termine, recenti studi stimano che la filiera del biogas/biometano potrebbe ridurre le emissioni, contribuire agli obiettivi sulle rinnovabili, favorire 21 mila posti di lavoro e 16 miliardi in gettito per l’erario al 2030. Le ricadute economiche complessive al 2030 si misurerebbero in 85,8 miliardi, di cui 17,7 nell'uso elettrico, 15 nel settore dei trasporti e 53,1 grazie all'immissione nella rete.

L’energia elettrica da biogas rappresenta dunque una terza via, non in contrapposizione ma a completamento dell’elettricità rinnovabile da fotovoltaico e da eolico e concorre ad una copertura del carico elettrico 100% green.

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