Rinnovabili: repowering e revamping in Italia
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Rinnovabili: repowering e revamping in Italia

Lo scorso 24 maggio è stato presentato, presso l’Aula Magna Carassa Dadda del Politecnico di Milano, lo studio “Le Rinnovabili in Italia: Nuovi mercati e potenzialità di revamping” effettuato dall’Energy & Strategy Group.

Un ampio focus ha descritto l’attuale scenario delle FER -Fonti Energie Rinnovabili - in Italia, e un’analisi più dettagliata ha evidenziato le potenzialità dei diversi settori energetici. Con una capacità installata di circa 800MW nel 2016, le rinnovabili rappresentano oggi il 38% della produzione energetica nazionale con una percentuale della domanda che si assesta al 34%.

Scomponendo i risultati dell’Energy & Strategy Group il settore con il trend più positivo è quello fotovoltaico, da sempre leader delle fonti rinnovabile italiane. Seppure ancorata ai piccoli impianti (200kW), l’energia del sole ha apportato investimenti per un valore pari a 630milioni di euro, contribuendo ad aumentare la soglia, rispetto all’anno precedente, del 24%. Situazione opposta per la produzione da fonte eolica, il cui trend vede sì crescere la potenza installata di 290MW, ma rimane confinato maggiormente alla creazione di grandi impianti superiori a 10MW. Idroelettrico e geotermico continuano a crescere stabilmente rispetto al 2015 senza particolari sviluppi, mentre il settore delle biomasse si può considerare un mercato stazionario, se non in decrescita.

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L’attuale politica degli incentivi erogati non rappresenta la soluzione più attraente per i produttori di energia, i quali iniziano a considerare con maggiore interesse strategie di ampliamento ed efficientamento del parco impiantistico già esistente, quali il repowering e revamping. Una soluzione, quella del potenziamento, che sicuramente può rallentare l’annoso problema dell’invecchiamento tecnologico degli impianti. La tecnologia è sicuramente uno dei punti centrali dei progetti presi in considerazione dal Report, i quali puntano a sottolineare l’importanza delle garanzie in termini di sicurezza.

Le modalità di repowering e revamping di impianti fotovoltaici sono delineate nel Documento Tecnico di Riferimento (DTR)  emesso dal GSE. Tra i possibili interventi esistenti sono da evidenziare il riassetto del layout dell’impianto, la sostituzione degli inverter, o la sostituzione dei moduli, ma è quest’ultima ad essere considerata l’intervento con maggiori benefici per la produttività dell’impianto, con una miglioramento percentuale del 32%. Sebbene soluzioni di questo genere costituiscano “nuova energia” per le rinnovabili, alcuni freni sono, purtroppo, posti dai vincoli normativi e soprattutto dagli iter autorizzativi che non liberano dalle lunghe tempistiche di attesa anche gli impianti già installati; altra questione è poi il cosiddetto “Decreto Spalma incentivi” che ha adottato misure retroattive degli incentivi, bloccando così un ulteriore sviluppo del settore.

Considerando tutti gli aspetti del repowering e revamping analizzati e delle potenzialità, teoriche, esistenti, secondo lo studio ci sarebbero oltre 9GW interessati da possibili interventi di rifacimento, è necessaria una profonda e proficua discussione tra tutti gli attori interessati in previsione anche del 2030, anno in cui l’incentivazione da certificati verdi terminerà. Non a caso, a valle dell’analisi meramente tecnica, si è aperto un dibattito sui green bond e sulla finanza verde.

L’accesso ad una finanza green più snella e meno burocratizzata potrebbe rappresentare una seconda via d’uscita dal lento sviluppo di tutte le fonti rinnovabili.

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