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Continua a crescere la raccolta differenziata degli imballaggi dell'alluminio, che nel 2014 ha raggiunto il 79,2% del totale immesso sul mercato.
L'alluminio è uno dei materiali più eco sostenibili del comparto imballaggi: il suo recupero può essere totale e può avvenire infinite volte, per un ciclo che, idealmente, può arrivare a non necessitare mai di nuova materia prima. La lotta allo spreco è, in questo campo, particolarmente rilevante in termini di risparmio energetico e di rispetto ambientale.
Su questo fronte l'Italia può vantare da molti anni una filiera d'eccellenza: nella classifica dei Paesi più virtuosi dal punto di vista dell'alluminio, al Giappone e agli Stati Uniti fa seguito l'Italia, che si conferma prima in Europa per la totalità di alluminio riciclato.
Ad annunciare la notizia è il CiAl (Consorzio imballaggi Alluminio), tramite la diffusione dei dati ufficiali del recupero dell'alluminio avvenuto nel corso del 2014. Confermando la tendenza degli ultimi anni, anche il 2014 si è confermato in crescita, con un aumento del 6% del materiale raccolto rispetto ai dodici mesi precedenti.
In termini di volume, questo dato si traduce in 50.200 tonnellate di alluminio avviato al riciclo o al recupero energetico, pari al 79,2% del totale immesso sul mercato. Il margine di crescita non dipende soltanto dalle buone pratiche messe in atto dai cittadini, ma anche dalle possibilità che vengono loro offerte: sebbene la raccolta dell'alluminio sia in crescita costante, essa non è ancora possibile in tutti i Comuni italiani.
Più in dettaglio, sono 6.670 i Comuni italiani nei quali è attiva la raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio, pari all'83% del totale. Su questo fronte, il Consorzio continua a lavorare in modo attivo: ad oggi, sono 202 le imprese consorziate e 457 i soggetti convenzionati. 218 piattaforme e 11 fonderie sparse sul territorio nazionale garantiscono l'efficienza della filiera del riciclo.
Così è stato possibile avviare al riciclo, nel corso del 2014, 47.100 tonnellate di imballaggi in alluminio, mentre 3.100 tonnellate costituiscono gli imballaggi sottili sfruttati per la termovalorizzazione. Ne è derivato un risparmio energetico pare a 133mila tonnellate equivalenti petrolio e una riduzione delle emissioni di Co2 pari a 402milla tonnellate. Il 2015 ci avvicinerà ancora di più al recupero totale dell'alluminio immesso sul mercato?
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