Il maggiore complesso a energia solare a concentrazione del mondo? Sarà marocchino
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Il maggiore complesso a energia solare a concentrazione del mondo? Sarà marocchino

Anche la Germania sostiene la costruzione del più grande complesso di energia solare del mondo. Si trova a Ouarzazate, in Marocco, e permetterà al paese di diventare leader africano nella produzione di energia pulita.

Un'insolazione quasi doppia rispetto alla media europea e vaste zone disabitate nell'area sahariana e sull'altopiano a est della catena montuosa dell'Atlante: in sintesi, un territorio ideale per la produzione di energia solare che, se realizzata solo sul 10% della superficie, basterebbe a coprire il fabbisogno dell'intera Unione Europea. Siamo a Ouarzazate, in Marocco, dove è in fase di realizzazione il più grande impianto solare a concentrazione del mondo, in grado di trasformare il paese da importatore energetico al 97%, a leader in grado di auto-produrre il 40% di energia necessaria ad "alimentarsi".

"L'energia è vitale per guidare in modo efficiente le economie africane, e il suo impatto è riconosciuto. Questo impianto è un passo importante nella strategia di crescita sostenibile e partecipativa del Marocco, e dovrebbe essere replicato in tutto il continente" ha dichiarato Aly Abou-Sabaa, Vice-Presidente incaricato del Governo, dell'Agricoltura e dello Sviluppo Umano in occasione della sua visita a Ouarzazate, lo scorso 16 ottobre.

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Si tratta di un progetto ambizioso che, con i suoi 700 ettari, promette di installare una potenza di oltre 2.000 MW entro il 2019, utilizzando la tecnologia del solare a concentrazione, in grado di garantire rendimenti molto elevati grazie a superfici riflettenti sapientemente orientate verso un ricevitore. Una carta vincente che contribuirà in modo significativo alla messa in pratica del piano solare del Marocco, basato sulla costituzione di 2 GW di energia solare entro il 2020, e consentirà anzi al paese di diventare esportatore di energia in un futuro prossimo, con importanti conseguenze sui rapporti economici internazionali.

Non è un caso che molti investitori stranieri si siano impegnati a sostenere l'iniziativa, in risposta al lavoro della "Fondazione Mohammed VI per la Protezione dell'Ambiente" del re marocchino Mohammed VI. In questi giorni, operosi per l'avvio della seconda parte del programma, sono molti i nuovi soggetti coinvolti finanziariamente: tra gli altri, anche i Ministeri per l'Ambiente, per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico tedeschi si sono aggiunti a illustri soggetti quali le Nazioni Unite, la Banca Mondiale, l'Unione Europea, la Banca di sviluppo francese, garantendo un prestito di 654 milioni di euro destinati alla realizzazione di due fondamentali impianti del complesso.

"Il nostro sostegno dimostra che la Germania sta prendendo sul serio la propria responsabilità nei confronti del clima globale. La conversione dei sistemi energetici in tutto il mondo è la chiave per una politica del clima efficace" ha affermato il Ministro federale dell'Ambiente Barbara Hendricks, commentando il forte coinvolgimento delle istituzioni in un'operazione che-si stima-permetterà di evitare circa 800.000 tonnellate di CO2 l'anno.

D'altra parte, se il Marocco mira a diventare una nazione leader nel settore delle energie rinnovabili, è l'intero mondo arabo a trovarsi a una svolta che punta all'utilizzo di nuove tecnologie a basso impatto. Terreno fertile per la piattaforma MedSEA, alleanza dei paesi delle due sponde del Mediterraneo, che entrerà in azione a maggio 2015 per favorire la transizione dell'area verso sistemi energetici sostenibili.

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