PNRR: dal MITE 600 milioni per la depurazione delle acque
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PNRR: dal MITE 600 milioni per la depurazione delle acque

Il ministero stanzia i fondi per l’ammodernamento degli impianti, l’obiettivo è tutelare la salute di due milioni di italiani.

Sono stati stanziati dal MITE 600 milioni di euro per l’ammodernamento e la miglioria degli impianti di depurazione delle acque su tutto il suolo nazionale. Gli interventi, ripartiti al 60% nelle regioni del centro-nord ed al 40% al sud, saranno gestiti dalle regioni, con l’obbligo di aggiudicare le gare d’appalto entro il 31 dicembre 2023, in modo, secondo gli uffici tecnici, da portare a compimento i cantieri entro il 31 marzo 2026. Gli interventi mireranno a risanare la situazione della depurazione idrica e riportare alla “normalità” le condizioni di vita di oltre due milioni di italiani che non beneficiano di un ambiente salubre a causa di malfunzionamenti degli impianti di trattamento delle acque reflue.

La componente 4 della seconda missione del PNRR punta, infatti, al miglioramento dei servizi idrici in Italia, con un focus sulla depurazione dei reflui, vero punto debole del sistema idrico-fognario nazionale. Lo stesso decreto specifica che nei comuni maggiormente colpiti vivono in totale oltre due milioni di italiani, le cui comunità sono potenzialmente suscettibili di problemi derivanti dall’errato trattamento delle acque sporche, e dei conseguenti rischi per gli ecosistemi e per la salute.

L’Italia è già stata oggetto di quattro procedure di infrazione dall’Unione Europea riguardo le criticità nel sistema di depurazione delle acque, e i nuovi stanziamenti del PNRR hanno l’ambizioso obiettivo di rimediare alle mancanze del nostro Paese rispetto al diritto europeo. L’ambizioso cronoprogramma predisposto dai tecnici del MITE, dovrebbe assicurare, entro i prossimi quattro anni, una innovazione generalizzata nelle infrastrutture dedicate, garantendo la salvaguardia delle acque interne e delle coste dove si trovano impianti ormai vecchi o fuori norma, e tutelare la salute dei cittadini.

Il PNRR, inoltre, propone di trasformare il maggior numero possibile di impianti di depurazione in “fabbriche verdi”, integrando nuove tecnologie e dando il via a processi che portino a riutilizzare le acque di scarico depurate per l’irrigazione e per scopi industriali, recuperare l’energia utilizzata in fase di depurazioneinserire i fanghi in processi di economia circolare, attraverso il loro uso come concimi o in processi industriali dedicati.

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