Pacchetto UE “Fit For 55”, il Consiglio adotta orientamenti generali sulle riduzioni delle emissioni e sul loro impatto sociale
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Pacchetto UE “Fit For 55”, il Consiglio adotta orientamenti generali sulle riduzioni delle emissioni e sul loro impatto sociale

Approvate dai ministri dei paesi membri le norme più ambiziose del pacchetto di decarbonizzazione Europeo, chieste posizioni più morbide per la riduzione delle quote sulle emissioni e i finanziamenti al fondo sociale per il clima.

Il pacchetto “Fit For 55”, presentato dalla Commissione UE a luglio 2021 con l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra dell’UE di almeno il 55% entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990), e di conseguire la neutralità climatica entro il 2050, è stato vagliato nelle scorse settimane dal Consiglio dell’UE.

il Consiglio ha adottato, nella giornata del 30 giugno, una risoluzione indicativa delle posizioni negoziali (sotto forma di orientamenti generali) sulle maggiori proposte legislative del pacchetto "Fit for 55”.

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Gli Stati Membri hanno delineato così il proprio orientamento per le trattative con Parlamento e Commissione (i cosiddetti “triloghi”), che seguiranno nella fase di dibattito dei testi normativi.
In particolare, le linee guida approvate riguardano:

  • Sistema di scambio di quote di emissione dell'UE
  • Fondo sociale per il clima
  • Regolamento sulla condivisione degli sforzi
  • Uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura
  • Norme relative ai livelli di prestazione di autovetture e furgoni per quanto riguarda le emissioni di CO₂

Riguardo alle quote sulle emissioni, si è deciso di approvare le proposte della Commissione, tranne che nel caso del meccanismo di adeguamento delle emissioni alle frontiere (CBAM), avallando la proposta di porre fine progressivamente alle quote a titolo gratuito nell'arco di dieci anni (2026 – 2035),ma chiedendo che le quote di emissione dei settori coinvolti dal meccanismo, vengano ritirate più lentamente all’inizio del periodo per poi subire una accelerazione, al fine di tutelare i settori economici coinvolti.

È stata poi approvata l’istituzione di un Fondo sociale per il clima a sostegno delle famiglie, delle microimprese e degli utenti dei trasporti. Secondo quanto approvato, ogni Stato membro presenterebbe alla Commissione un "piano sociale per il clima", riguardante gli investimenti per far fronte all'impatto che le nuove tasse proposte sul prezzo del carbonio potrebbero avere sui cittadini vulnerabili. Il Fondo fornirà agli Stati membri sostegno per finanziare le misure e gli investimenti volti ad aumentare l'efficienza energetica degli edifici, la decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento delle case e la diffusione della mobilità e dei trasporti a zero e a basse emissioni.

Il fondo, che entrerebbe in vigore nel periodo tra il 2027 e il 2032 dovrebbe disporre di circa 59 miliardi di euro, che i governi potrebbero utilizzare anche per istituire sussidi temporanei al reddito dei cittadini maggiormente colpiti dalle nuove disposizioni. In disaccordo con il pacchetto della Commissione, è stato richiesto che non vi sia cofinanziamento da parte degli Stati e che le risorse finanziarie ricadano solo in capo all’UE.

In linea con le proposte della Commissione sono invece le linee guida adottate sulla condivisione degli sforzi, che fissa gli obiettivi di decarbonizzazione per i singoli stati, e quelli sull’uso del suolo, i cui obiettivi di riassorbimento saranno comuni fino a 2025 per poi venire redistribuiti su base nazionale.

Infine, è stato confermato l’innalzamento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO₂ dei nuovi veicoli entro il 2030, ed è stato fissato un obiettivo di riduzione delle emissioni di CO₂ del 100%, su tutti i veicoli di nuova immatricolazione da conseguire entro il 2035. Si è inoltre deciso di dare il via ad un protocollo (integrato al regolamento AFIR) per dare la possibilità ai conducenti di ricaricare i loro veicoli elettrici in tutti gli Stati membri.

 

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