Mobilità locale in Italia: quali obiettivi e quali risorse?
Sostenibilità

Mobilità locale in Italia: quali obiettivi e quali risorse?

Il nuovo Rapporto realizzato dal MIMS individua gli obiettivi, le strategie e gli strumenti a disposizione per rendere il trasporto pubblico locale sostenibile, in linea con gli obiettivi internazionali fissati al 2030.

È stato presentato lo scorso 11 maggio il Rapporto “Verso un nuovo modello di mobilità locale sostenibile”, realizzato dagli esperti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile. Il report fotografa una situazione con diverse criticità per quanto riguarda il trasporto pubblico locale: da una parte si rileva una domanda ancora insufficiente e un alto livello di motorizzazione, soprattutto in alcune città italiane come Roma, Palermo e Torino. Dall’altra, emerge la bassa qualità media del servizio offerto. Il rapporto si basa su dati raccolti da Istat, Eurostat, Eurobarometro, Isfort, Asstra, Osservatorio sul TPL Mims e Ministero dell’Interno. Il documento traccia i confini di una situazione ben nota, su cui anche una campagna di Legambiente ha cercato di fare luce. Come sottolineato dal Ministro Enrico Giovannini, da una parte ci sono importanti segnali di un’inversione di tendenza e, dall’altra, non mancano risorse da investire nell’offerta, messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dalla legge di Bilancio 2022 e dal Fondo Sviluppo e Coesione. A livello strategico, è fondamentale incentivare l’uso dei trasporti pubblici locali, rendendoli più sostenibili ed efficienti. Rimane però, necessario, come precisa Giannini, anche rivedere la regolamentazione del settore.

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Gli obiettivi stabiliti nel rapporto

Il rapporto redatto dagli esperti del MIMS mira ad agire sulla qualità del trasporto locale, rendendolo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale, e lo fa stabilendo gli obiettivi da centrare entro il 2030:

  • aumento di almeno 10 punti percentuali del ricorso a sistemi di mobilità sostenibile, con simultaneo calo del tasso di motorizzazione;
  • riduzione della congestione nei centri urbani
  • miglioramento dell’accessibilità e dell’efficienza e della qualità media del trasporto pubblico, dimezzando il divario territoriale
  • incremento dell’accesso ai mezzi pubblici e miglioramento della soddisfazione dell’utenza
  • sostituzione integrale degli autobus di classe inferiore a Euro 5 con veicoli a emissioni zero
  • riduzione delle emissioni di gas che incidono sui cambiamenti climatici e dell’inquinamento dell’aria
  • diffusione dell’approccio Mobility as a Service (MaaS).

Gli strumenti

Il report individua una serie di strumenti importanti per raggiungere gli obiettivi indicati: occorrerà agire innanzitutto sulla domanda, incentivando l’utilizzo del trasporto pubblico e disincentivando al contempo quello privato. Lato offerta, invece, gli strumenti per raggiungere gli obiettivi stabiliti indicati dal report sono: 

  • maggiori finanziamenti al settore
  • investimenti in infrastrutture come tram, metro e ferrovie urbane
  • sostituzione dei mezzi più inquinanti
  • rafforzamento dell’intermodalità, con l’aumento di ciclovie e percorsi pedonali
  • maggiore regolamentazione
  • rafforzamento del ruolo del mobility manager
  • perfezionamento delle procedure di affidamento di gestione del servizio.

Il PNRR, il Piano Complementare, la Legge di Bilancio 2022 e il Fondo Sviluppo e Coesione 21-27 mettono a disposizione risorse totali pari a 8,7 miliardi di euro. Più in dettaglio, sono previsti investimenti per autobus green urbani ed extraurbani (3 miliardi di euro), per nuovi treni TPL (600 milioni di euro), per la costruzione di piste ciclabili nei centri urbani (200 milioni di euro) e per le sperimentazioni di Mobility as a Service (40 milioni). Sono inoltre in via di definizione il Piano Nazionale di Mobilità Ciclistica e il nuovo Piano generale dei trasporti e della logistica: la sfida, dunque, è sfruttare le risorse già previste in modo efficace, per rendere la mobilità locale sempre più sostenibile.

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