Le interviste del Direttore: Rocco Viscontini
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Le interviste del Direttore: Rocco Viscontini

Intervista a Rocco Viscontini, Fondatore e attuale Presidente dell’associazione ITALIA SOLARE.

Nonsoloambiente.it si pone da sempre come obiettivo quello di fornire un’informazione chiara e contestualizzata su primari argomenti di attualità che abbiano ricadute dirette o indirette sull'ambiente. La rubrica, realizzata su base settimanale e pubblicata nella giornata del martedì,  si basa sulla realizzazione di interviste condotte dal direttore in modo autonomo o a fronte di valutazione di temi o iniziative particolari, corredati di dati. Per informazioni scrivete a: direzione@nonsoloambiente.it

Il 30 aprile il Governo ha inviato alla Commissione europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Crede che le risorse destinate alla Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” saranno sufficienti per poter iniziare a costruire un’Italia più green? Ritiene che sia stata attribuita la giusta importanza alle energie rinnovabili?

In verità le risorse del piano italiano destinate alla decarbonizzazione sono tra le più basse d’Europa. Vediamo fondi assegnati a dei capitoli di spesa con obiettivi in GWp estremamente limitati e decisamente lontani dai target minimi da raggiungere. Si ritiene quindi che non sia stata attribuita la giusta importanza alle energie rinnovabili.

Fino a qualche tempo fa l’agro-fotovoltaico era visto con parecchio scetticismo soprattutto da parte delle comunità locali a forte vocazione agricola. A cosa è dovuto a Suo avviso questo cambio di prospettiva?

Giusto precisare che le difficoltà non sono ancora state risolte. Purtroppo i contrari al fotovoltaico a terra, anche se abbinato alle attività agricole, sono ancora molti e convinti. Pensiamo che manchi la giusta informazione, perché nessuno, bene informato, potrà essere negativo nei confronti di impianti fotovoltaici ben integrati con l’agricoltura. A parte che è necessario per la decarbonizzazione, che a sua volta è fondamentale per l’agricoltura stessa, che è la prima a soffrire a causa dei cambiamenti climatici, ma un buon agro-fotogoltaico rappresenta una grande opportunità anche per le stesse aziende agricole, che possono guadagnare somme preziose se ben reinvestite, ma anche per l’ambiente stesso, se si segue il percorso già tracciato dagli impianti fotovoltaici a terra esistenti, che sono basati su autorizzazioni che impediscono l’uso di diserbanti, cosa non di poco conto in un ambiente tipicamente molto sofferente a causa di pesticidi e fertilizzanti. Di fatto i terreni degli impianti fotovoltaici presentano una biodiversità molto maggiore dei terreni agricoli coltivati. Ci auguriamo che il fotovoltaico abbinato all’agricoltura possa rappresentare un’opportunità per rivedere un modello di sfruttamento agricolo del territorio ormai chiaramente insostenibile, per la fauna e per la flora.

Il mese scorso è stata approvata dal Senato la Legge di delegazione europea, il provvedimento con cui è stata conferita al Governo la delega per il recepimento di 39 direttive europee, con cui sono stati fissati anche principi e criteri per l'attuazione di ulteriori 18 direttive. Tra queste ultime rientra anche la direttiva sulla promozione delle rinnovabili (Red II). Sembrerebbe che, per quanto riguarda il settore delle rinnovabili, ci sia in parte del “fermento” in atto. Si vocifera di una revisione del decreto Fer1 o dell’emanazione di un altro provvedimento in tal senso. Quali sono le sue aspettative a riguardo?

In questo momento siamo tutti concentrati sulle osservazioni al Decreto Semplificazioni. Bene la semplificazione dell’iter autorizzativo per gli impianti fotovoltaici su terreni industriali, aprendo la strada alla Procedura Semplificata Autorizzativa (PAS), ma sul resto c’è ben poco di vera semplificazione. L’agro-fotovoltaico è stato inserito ma con una definizione basata su una soluzione installativa che non può funzionare: i moduli fotovoltaici in verticale producono troppo poco per rendere conveniente l’investimento e sinceramente non pensiamo sia il caso di supportare l’investimento, per quel che manca, con fondi pubblici. Come ITALIA SOLARE stiamo finalizzando la ns proposta di dettaglio, che di sicuro prevede strutture a inseguimento monoassiale, che sono ormai il riferimento necessario per ottimizzare la produzione energetica. Tali installazioni consentono senza dubbio la parallela coltivazione dei terreni su cui sono installate le strutture coi moduli.

Venendo al DM FER1, riteniamo molto probabile un rinnovo delle sessioni, partendo dalle disponibilità non allocate, ma pensiamo che se si vuole aumentare davvero le installazioni sui tetti e terreni industriali occorre passare dai bandi a singhiozzo ai bandi aperti: serve infatti continuità. Il potenziale dei tetti industriali è gigantesco e riteniamo non sia ancora stato affrontato correttamente. Le installazioni fotovoltaiche in Germania nel 2020 sono state pari a 8 volte quelle italiane e tantissimi sono gli impianti che in Germania si stanno installando sulle aziende. In pratica significa che le aziende tedesche aumenteranno il loro gap di vantaggio rispetto a quelle italiane, per quanto riguarda il costo dell’energia elettrico: un’azienda con parte del consumo coperta dall’energia fotovoltaica avrà bollette sicuramente meno care di chi il fotovoltaico non ce l’ha. Ancora una volta stiamo perdendo tempo prezioso. Auspichiamo che le applicazioni sui tetti vengano presto affrontate in modo strutturato per arrivare a soluzioni che garantiscano realizzazioni molto più rapide e quantitativamente significative.

 

Rocco Viscontini

Ingegnere elettrico. Fondatore e attuale Presidente dell’associazione ITALIA SOLARE. Pioniere del fotovoltaico fin dai primi anni ’90, nel 2001 ha fondato Enerpiont, una delle aziende leader del settore. Oggi Rocco Viscontini gestisce gli impianti fotovoltaici di Enerpoint e collabora come consulente strategico per alcune delle più significative e innovative aziende internazionali del fotovoltaico.

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