Le interviste del Direttore: Manuela Stagnati
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Le interviste del Direttore: Manuela Stagnati

Intervista a Manuela Stagnati Ambasciatrice Water for All Italia

Nonsoloambiente.it si pone da sempre come obiettivo quello di fornire un’informazione chiara e contestualizzata su primari argomenti di attualità che abbiano ricadute dirette o indirette sull'ambiente. La rubrica, realizzata su base settimanale e pubblicata nella giornata del martedì,  si basa sulla realizzazione di interviste condotte dal direttore in modo autonomo o a fronte di valutazione di temi o iniziative particolari, corredati di dati. Per informazioni scrivete a: direzione@nonsoloambiente.it

Qualche tempo fa si è concluso il progetto Wash per la realizzazione di impianti per la distribuzione dell’acqua potabile e servizi igienico-sanitari nel campo profughi di Zahle e Rachaya in Libano, dove, Water for All in collaborazione con la Croce Rossa Svedese, ha fornito supporto a circa 55 famiglie successivamente allo scoppio dell’emergenza COVID-19. Il progetto rientra nelle iniziative di Water for All, organizzazione no profit che coinvolge i dipendenti e le aziende del Gruppo Atlas Copco a supporto dell’SDG 6. Da cosa è nata questa idea?

Quando a inizio del 2020 il mondo è stato consapevole dell’emergenza COVID Water for All ha ritenuto importante partecipare a iniziative che potessero ostacolare lo sviluppo della pandemia. Fra i progetti possibili è stato scelto quello del campo profughi in Libano, paese in cui circa il 30% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. La situazione è particolarmente difficile per i rifugiati siriani, che vivono in condizioni precarie in campi profughi dove la mancanza di accesso all’acqua potabile e servizi sanitari insufficienti peggiora drasticamente il rischio di infezione da COVID-19. L'acqua potabile pulita, infatti, ha benefici enormi e immediati sulla salute, pensiamo all’importanza di lavarsi le mani per prevenire le epidemie e alla privacy che garantiscono le latrine, oltre all’igiene la sicurezza e il benessere, soprattutto per donne e ragazze. Dare accesso all’acqua pulita, inoltre, può avvicinare le popolazioni in quanto elimina una possibile fonte di conflitto e sviluppa una forza che unisce, avvicina e rafforza la collaborazione tra le personeWater for All è nata del 1984, quando il Gruppo Atlas Copco ha deciso di supportare l’iniziativa di due dipendenti, che avevano raccolto fondi fra i loro colleghi per un intervento in Perù, con un finanziamento pari alla somma degli importi versati dai singoli individui. Dal 2011, l’azienda raddoppia ogni anno la cifra messa a disposizione dai dipendenti. Numerosi i progetti realizzati dall’organizzazione negli anni. Nel 2020, ad esempio, sono stati realizzati più di sessanta progetti in 34 paesi raggiungendo in totale 220.000 persone nel mondo. Water for All è gestito su base volontaria non solo dai dipendenti del Gruppo Atlas Copco, ma anche da quelli del Gruppo Epiroc, che fino al 2018 era parte del Gruppo Atlas Copco.

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La sostenibilità sociale sembra essere posta sempre in secondo piano rispetto a quella economica e ambientale. Cosa si potrebbe fare per fare in modo che i più vengano sensibilizzati a quanto accade nel resto del mondo e soprattutto in territori, quali il Libano, che stanno vivendo una enorme crisi umanitaria? E cosa potrebbero fare le Istituzioni?

Il termine sostenibilità sintetizza un concetto molto ampio, che comprende inclusione sociale e tutela dell’ambiente, naturalmente nel rispetto della crescita economica. La chiave, quindi, è coniugare crescita economica con sostenibilità ambientale e sociale, contesti nei quali la partecipazione attiva dei cittadini è fondamentale, anche per dare una spinta alle istituzioni. Attualmente, più di un terzo della popolazione mondiale vive in paesi in cui l’acqua scarseggia, e la situazione sta peggiorando: ci si aspetta che il numero arrivi a due terzi entro l’anno 2025. Inoltre, più del 75% della popolazione di 24 paesi dell’Africa sud-sahariana percorre lunghe distanze per approvvigionarsi di acqua pulita per uso quotidiano, trasportandola dalle fonti fino alle proprie case. Ai disagi dei paesi privi di infrastrutture si sommano le crisi umanitarie, come sta accadendo in Libano dove alla grave crisi economica e politica si sommano le difficoltà dei profughi palestinesi e siriani. Un altro esempio è il Sud Sudan, paese martoriato da lunghi anni di guerre civili, dove Water for All Italia in collaborazione con Amref Health Africa ha portato a termine recentemente un’iniziativa grazie alla quale circa 17.000 persone come beneficiari diretti e 21.000 persone come beneficiari indiretti hanno avuto accesso all’acqua pulita. Water for All punta moltissimo sul coinvolgimento individuale e sviluppa i progetti in collaborazione con diverse organizzazioni umanitarie non governative (ONG) realizzando progetti legati alla disponibilità di acqua pulita e sicura. E’ gestita tuttora dai collaboratori del gruppo, che dedicano tempo e impegno su base volontaria ottenendo risultati concreti e tangibili. Al termine dei progetti si organizzano visite per dare modo ai partecipanti di “toccare con mano” quanto è stato fatto, rafforzando l’entusiasmo e confermando la validità degli obiettivi dell’organizzazione. Dal 1984 sono state raggiunte milioni di persone in tutto il mondo.

Manuela Stagnati

Nata a Milano il 12/02/1969, da oltre 30 anni è impiegata presso la sede italiana della multinazionale svedese Atlas Copco dove svolge il ruolo di Customer Support and Projects all’interno della Divisione Compressori. Grazie ad una forte passione per il sociale, dal 2014 ricopre anche il ruolo di Ambasciatrice Water for All in Italia, associazione no profit fondata dai dipendenti di Atlas Copco nel 1984 in Svezia, con lo scopo di garantire accesso all’acqua pulita e fornire efficienti strutture igieniche alle persone bisognose. In qualità di ambasciatrice, si occupa di rappresentare l’organizzazione all’interno di Atlas Copco Italia, organizzare iniziative locali per la raccolta fondi fra i dipendenti, mantenere aggiornati gli aderenti sullo stato dei progetti in corso, e tenere i contatti con Amref, ONG africana e con Water for All Svezia che coordina le attività delle organizzazioni nei vari paesi in cui Atlas Copco è presente.

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