Per le Interviste del Direttore di oggi abbiamo intervistato Gianni Tagliapietra di Mixcycling.
Mixcycling, nata a febbraio 2020, è una startup innovativa che sviluppa materiali sostenibili, fondendo, attraverso un processo brevettato, fibre vegetali (tipicamente scarti di produzione agro-industriale o fibre a basso costo di produzione e minimo impatto ambientale) con polimeri ottenuti da risorse organiche rinnovabili, di riciclo o vergini. Da cosa è nata l’idea di sviluppare una start up nel settore dell’economia circolare?
Mixcycling nasce da una realtà industriale attiva nel settore dei tappi da ormai 50 anni. Labrenta, nostra casa madre, lavora grandi quantità di legno e sughero, da cui risultano scarti importanti. Il progetto Mixcycling è nato dal desiderio di dare nuova vita a questi scarti, che sono in realtà materia prima di alta qualità. Da una fase di sperimentazione, nel 2019 sono nati i primi blend. Man mano che il processo ha preso forma è sorta l’idea di estendere questa logica circolare ad altri processi nel territorio che, come Labrenta, generano scarti organici, Uno su tutti è la vinaccia, dalla produzione di vino che caratterizza il Veneto, ma anche la lolla di riso dalle riserie del Veronese.
Crede che i fondi messi a disposizione da parte delle istituzioni siano sufficienti per poter dare reale contezza allo sviluppo dell’economia circolare e alle ricerche del settore?
A livello europeo si vede un supporto sempre maggiore per progetti che si muovono nel contesto dell’economia circolare. Horizon Europe stanzia 95.5 miliardi di euro per progetti che affrontino temi di economia circolare, crisi climatica, innovazione, mentre l’EIC (European Innovation Council) Accelerator sostiene startup innovative. Come Mixcycling siamo coinvolti in vari progetti Europei, alcuni in fase di approvazione, mentre altri stanno per essere presentati proprio in questi mesi. I progetti promossi sono nell’ambito della sostenibilità e nell’innovazione di processo/prodotto. Molti riguardano i materiali innovativi e rinnovabili. Gli ostacoli che incontriamo noi sono spesso normativi - ad esempio la normativa italiana sulla gestione dei rifiuti rende molto più complessi progetti di recupero del materiale in ottica circolare, secondo l’approccio “product as a service”. Stiamo cercando di affrontare questa tematica anche all’interno dei progetti HE a cui abbiamo aderito.