Le interviste del Direttore: Gabriele Garavini e Roberto Pasi
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Le interviste del Direttore: Gabriele Garavini e Roberto Pasi

Intervista a Gabriele Garavini e Roberto Pasi di Beeing.

Nonsoloambiente.it si pone da sempre come obiettivo quello di fornire un’informazione chiara e contestualizzata su primari argomenti di attualità che abbiano ricadute dirette o indirette sull'ambiente. La rubrica, realizzata su base settimanale e pubblicata nella giornata del martedì,  si basa sulla realizzazione di interviste condotte dal direttore in modo autonomo o a fronte di valutazione di temi o iniziative particolari, corredati di dati. Per informazioni scrivete a: direzione@nonsoloambiente.it

Beeing è una startup innovativa nata nel 2017 al fine di tutelare le api, digitalizzare l’apicoltura e diffondere l’apicoltura urbana come strumento di transizione verso città più sostenibili. Da cosa è nata l’idea?
L’idea nasce da una piccola eredità, ma molto speciale. Mio nonno mi lascia alcune arnie. Inizia da lì la passione per le api e il sogno di poter migliorare e facilitare il lavoro di tutti i giorni dell’apicoltore, di rendere l’apicoltura più semplice, sicura e interattiva. Prima i sensori digitali per il monitoraggio a distanza dell’alveare e poi, nel 2019, il lancio sul mercato di B-BOX, la prima arnia urbana.
Roberto Pasi, CEO e founder

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Il 3 ottobre, in occasione della Giornata mondiale dell’habitat, Beeing ha lanciato il progetto A “Bee The Change - Adotta un alveare” a cui aderiscono solo apicoltori biologici certificati o che, se non ancora in possesso della certificazione, lavorano secondo gli standard di apicoltura biologica, ispirati cioè da principi di tutela ambientale. Quali sono dunque i criteri per accertare che la certificazione degli apicoltori biologici sia effettivamente valida?
I criteri su cui valutiamo gli apicoltori sono quelli dell’apicoltura biologica, che riguardano sia il posizionamento dell’alveare, sia le pratiche di gestione delle famiglie, come l’utilizzo di medicinali e profilassi. Ad esempio gli apicoltori non devono utilizzare sostanze dannose per le api, come repellenti chimici sintetici, o seguire pratiche che non rispettano l’insetto, come ad esempio la distruzione delle api nei favi e la spuntatura delle ali dell’ape regina. In generale riguarda princìpi di rispetto della natura e delle api e l’utilizzo di materiali naturali e biologici.

Ultimamente si sente parlare molto di tutela della biodiversità. Crede che le risorse messe a disposizione dai Governi siano sufficienti per poter proteggere specie in estinzione, quali le api?
Sono stati fatti alcuni passi avanti su questo tema, come la decisione dell’Unione Europea nel 2018 di restringere l’utilizzo dei neonicotinoidi, a seguito del rapporto dell’EFSA che dimostrava gli effetti nocivi disastrosi di queste sostanze sulla salute e la sopravvivenza delle api. Ma purtroppo non è sufficiente. Basti pensare che lo scorso giugno, il Consiglio Europeo ha ritenuto accettabile una perdita degli insetti impollinatori pari al 10%. Tale soglia, precedentemente fissata al 7% dagli stessi stati membri su consultazione dell’European Food Safety Agency (EFSA), desta molteplici preoccupazioni da parte degli ambientalisti di tutto il mondo.

 

Gabriele Garavini e Roberto Pasi

Beeing, startup innovativa nata nel 2017 a Faenza, in Romagna, è frutto dell’intuizione e dell’ingegno di Roberto Pasi, 34 anni, founder e CEO, e Gabriele Garavini, CTO e co-founder, oggi 37 anni. Gabriele ha studiato ingegneria informatica a Bologna mentre Roberto Pasi è laureato in filosofia, con esperienza pregressa in innovazione e acceleratori di start-up. Ed è proprio in un acceleratore di start up che i due si sono conosciuti ed è nata un’intesa unica, che combinava la passione di Roberto per le api con la passione di Gabriele per la tecnologia e l’IoT. L’amore di Roberto per le api risale a una piccola eredità, ma molto speciale; qualche arnia lasciata in eredità dal nonno Pietro, apicoltore. Così nasce Beeing, con un’idea semplice quanto rivoluzionaria: innovazione e tecnologia a servizio delle api e degli apicoltori. Il progetto parte con lo sviluppo di sensoristica relativamente semplice: prima GPS antifurto per le arnie, poi sensori in grado di rilevare temperatura e umidità, due parametri chiave per la salute dello sciame. Poi, due anni dopo, l’ingegnerizzazione e il lancio sul mercato di un’arnia innovativa urbana, che permettesse di avvicinarsi all’apicoltura in modo più sicuro, semplice e interattivo, contribuendo così alla diffusione dell’apicoltura urbana e allo sviluppo di comunità a misura di ape. B-BOX, così si chiama l’arnia urbana innovativa, è più semplice di un’arnia tradizionale ma non per questo si può partire senza alcuna conoscenza sulle api. Per questo il team Beeing oggi si impegna moltissimo in attività di formazione, in presenza e online, e di avvicinamento al mondo delle api, servendosi anche dell’ampio network di apicoltori professionisti sul territorio che oggi utilizzano le loro tecnologia. Ma non è tutto, oggi il business vede anche lo sviluppo di veri e propri apiari urbani smart, con enti pubblici e privati, e di recente lo sviluppo di un programma di adozione di alveari gestiti responsabilmente, per chi ancora non si sente pronto ad avere un proprio alveare ma vuole dare un contributo concreto alla salvaguardia delle api. Tecnologia quindi “nature-based” pensate per tutelare le api e supportare gli apicoltori più virtuosi, i custodi di questi preziosi insetti che ora rischiano di scomparire a causa delle azioni antropiche.

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