Intervista a Chicco Testa, Presidente FISE Assoambiente.
Nonsoloambiente.it si pone da sempre come obiettivo quello di fornire un’informazione chiara e contestualizzata su primari argomenti di attualità che abbiano ricadute dirette o indirette sull'ambiente. In tal senso – ogni martedì – Maria Grazia Persico intervisterà le prime linee di aziende direttamente coinvolte nel tema che desideriamo approfondire.
Siamo alla seconda edizione del premio PIMBY promosso e organizzato da FISE Assoambiente. Quali sono le motivazioni e le finalità che hanno spinto l’associazione a creare questo Premio?
Di fatto sono tre gli obiettivi dichiarati del Premio: promuovere una nuova cultura del “fare”, valorizzare le capacità innovative del nostro Paese e contrastare la sindrome NIMBY (Not In My Back Yard) che vede sempre più spesso Amministrazioni locali e comitati di cittadini opporsi aprioristicamente alla localizzazione nel proprio territorio di opere pubbliche o private; una sindrome che frena la realizzazione dei lavori necessari per lo sviluppo e il rilancio industriale dell’Italia.
Come nasce il Premio? L’acronimo NIMBY, nato per descrivere il rifiuto da parte delle comunità locali verso nuove infrastrutture descrive oggi un fenomeno decisamente più complesso che vede spesso come attore principale la politica, enti pubblici, associazioni ambientaliste, associazioni di categoria e sindacati. È tempo di superare questo egoismo territoriale, evolvendo verso un atteggiamento ‘PIMBY’, con cui si metta il proprio territorio al servizio di una comunità più ampia e si consenta al nostro Paese di seguire la strada intrapresa da altre Nazioni, specialmente del Nord Europa, che spesso identifichiamo come modelli virtuosi da seguire.
Il premio viene attribuito a rappresentanti delle pubbliche amministrazioni e ad imprese private, con quali criteri e secondo quale logica?
A essere premiate sono amministrazioni pubbliche e imprese che hanno contribuito a realizzare infrastrutture e impianti industriali strategici, che si sono dimostrati volano per lo sviluppo sostenibile e occupazionale e che, in particolare, si sono distinti per: l’elevato tasso di innovazione tecnologica, il confronto, il dialogo, la partecipazione e il coinvolgimento positivo e responsabile dei cittadini. Un riconoscimento riguarda poi l’informazione giornalistica che può rivestire un ruolo di rilievo nella lotta contro fake news e sindrome NIMBY, attraverso una narrazione dei fatti fondata su dati scientifici e pareri tecnici di esperti. Il premio va alla pubblicazione di articoli e contenuti scientifici che abbiano contribuito a diffondere un’informazione trasparente e scevra da pregiudizi, in grado di contenere il fenomeno del “not in my back yard”.
Se volessimo parlare di numeri della prima edizione edi proiezioni sulla seconda quali sono Consuntivo 2019 e desiderata 2020?
La prima edizione è stata un successo, diverse le candidature che ci sono pervenute tra cui non è stato semplice scegliere. Nei prossimi giorni la Giuria, composta da rappresentanti dell’Associazione, vaglierà le proposte e decreterà i vincitori, che saranno premiati nel corso di un evento promosso dall'Associazione nel mese di settembre. Lo scorso anno si sono aggiudicati il Pimby Green: il Comune di Firenze per la rete tranviaria, il Comune di Limone sul Garda per la per la realizzazione della “Ciclopista del Garda”, il Comitato di Gestione degli pneumatici fuori uso per il “Sistema di gestione degli Pneumatici provenienti da veicoli a fine vita”, la Concessione Autostradali Venete per il Passante Verde 2.0, l’Associazione Kyoto Club per l’intensa e continua attività di comunicazione a sostegno della realizzazione di impianti di biometano, il Comune di Codroipo per la realizzazione di un innovativo impianto di trattamento rifiuti, il giornalista Jacopo Giliberto per l’inchiesta “Raccolta rifiuti, l’Italia sommersa verso la paralisi totale”.