Deforestazione: in arrivo nuove norme per l’import e l’export di prodotti a rischio
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Deforestazione: in arrivo nuove norme per l’import e l’export di prodotti a rischio

Da Bruxelles in arrivo una serie di obblighi per la gestione delle importazioni di materie prime associate alla deforestazione, strette su olio di palma, bestiame, legno, soia, caffè, cacao, gomma.

È stato raggiunto a Bruxelles un accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio su un regolamento UE relativo alla creazione di catene di approvvigionamento (supply chain) che non includano materie provenienti dalla deforestazione. La nuova norma, a cui manca solo l’approvazione finale dei due organi, consentirà di evitare che sui mercati europei siano venduti prodotti che contribuiscono alla deforestazione e al degrado forestale, siano esse causate all'interno dell'UE o in qualsiasi altro Paese del mondo.

In base ai dati forniti dalla Commissione Europea, che ha presentato una proposta per il regolamento meno di un anno fa, questa norma contribuirà a fermare una parte consistente della deforestazione e del degrado forestale a livello globale, poiché l'UE è un'economia chiave ed uno dei principali utilizzatori mondiali dei beni che verranno monitorati. Secondo la Commissione, l’introduzione di norme più stringenti ha la possibilità di ridurre le emissioni globali di gas serra e arginare la perdita di biodiversità.

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Quando i nuovi regolamenti entreranno in vigore, tutte le aziende interessate saranno tenute a svolgere un'accurata due diligence prima di immettere sul mercato dell'UE o esportare una serie di prodotti, scelti alla luce di un'analisi d'impatto dettagliata che li ha identificati come la causa principale della deforestazione provocata dall'aumento della produzione agricola.

L’elenco dei prodotti soggetti a regolamentazione ruota intorno a sette “prodotti di base” di larghissimo utilizzo nel mercato:

  • olio di palma
  • bestiame
  • soia
  • caffè
  • cacao
  • legno
  • gomma

Nota fondamentale è la presenza nella lista dei controlli dei prodotti derivati dalle materie prime già menzionate (come ad esempio la carne bovina, i mobili o il cioccolato).

La nuova legislazione stabilirà quindi una serie di requisiti, che secondo i tecnici saranno “rigorosi”, per le imprese che desiderano importare o esportare questo tipo di beni all’interno dell’UE. Gli operatori e i commercianti dovranno infatti dimostrare che le merci sono sia legali (prodotte su terreni che non sono stati oggetto di deforestazione dopo il 31 dicembre 2020) sia esenti da deforestazione (conformi a tutte le leggi applicabili in vigore nel Paese di produzione).

Inoltre, le aziende dovranno raccogliere dati geografici accurati sulle aziende agricole in cui sono stati coltivati i prodotti acquistati, in modo da poterne ispezionare la conformità. Gli Stati membri devono assicurarsi che la violazione della legge comporti conseguenze efficaci e dissuasive. L'elenco dei prodotti protetti sarà rivisto periodicamente, tenendo conto di nuove informazioni come le tendenze nella deforestazione.

La Commissione implementerà inoltre un sistema di valutazione comparativa, per classificare i Paesi o le regioni locali in base al loro rischio di deforestazione e degrado forestale. Questo sistema terrà conto anche dell'espansione dell'agricoltura per la produzione dei sette prodotti di base e dei prodotti derivati. Il grado di rischio determinerà gli obblighi per le imprese.

In seguito all’approvazione formale, le aziende avranno 18 mesi per adeguarsi ai nuovi standard, con alcune proroghe per le piccole e medie imprese.

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